Il 18 febbraio 1995 la storia del Biscione nerazzurro stava per cambiare per sempre. Soprattutto perché a capo del club meneghino stava per tornare la famiglia Moratti, dopo gli anni della Grande Inter di Angelo. Trent’anni fa, Massimo Moratti diventava presidente nerazzurro.
Nel ricordare questa data, l’ex-patron nerazzurro – il più vincente della storia interista – è stato intervistato dal Corriere della Sera, raccontando la sua Inter.
Moratti: “Ronaldo, il più corteggiato”
Essere un tifoso nerazzurro sotto la guida di Massimo Moratti è stata forse l’esperienza più autentica dell’interismo, nel calcio come nella vita. L’imprenditore, figlio dell’altro grande presidente Angelo, è stato alla guida del club dal ’95 al 2004, per poi lasciare la presidenza a Giacinto Facchetti fino alla scomparsa di quest’ultimo nel 2006, quando riprese la carica e mantenendola fino al 2013.
Una storia fatta di appartenenza e passione, legandosi ai colori della squadra e ai giocatori che ha fortemente voluto. Massimo Moratti racconta i suoi colpi migliori proprio nell’intervista al Corriere della Sera: “Il più corteggiato è stato Ronaldo, lo abbiamo inseguito a lungo. Ci sentivamo mille volte al giorno al telefono, con lui che diceva che avrebbe firmato per poi cambiare idea“.
Non solo quel grande colpo del Fenomeno, ma anche gli affari che hanno portato dei campioni a vestire la maglia dell’Inter: “Seguivamo Ortega del campionato argentino, ma con quelle cassette ho notato anche Javier Zanetti. Ho detto a Suarez di seguirlo da vicino, ma di aspettare. Poi gli ho dato il via libera“.
“Grazie alle cassette abbiamo preso anche Zamorano, uno che si è dimostrato di essere interista dentro. Io stravedevo per Ince, andai a casa sua per convincerlo“, spiega Moratti al noto quotidiano.
Ma tra i grandi colpi c’è anche quello di Wesley Sneijder e l’aneddoto che ha portato l’olandese a vestire la maglia dell’Inter: “Fu un barista a Forte dei Marmi a dirmi che avremmo dovuto prenderlo, per vincere tutto. Chiamai a Branca per chiedere a José Mourinho se potesse servire Sneijder e rispose ‘Eh magari!’. Devo ringraziare quel barista, aveva ragione“.
Il sogno Iniesta. Moratti: “Vicini anche a Messi e Totti”
In quegli anni alla guida della società e del club nerazzurro, Massimo Moratti ha tentato di portare a Milano i giocatori migliori in circolazione. Tra questi Andrés Iniesta e Leo Messi dal Barcellona.
“Per l’appeal che avevamo in quel momento, potevamo acquistare chiunque. Provammo con il Barcellona per Iniesta, in tutti i modi. Ma non c’è stato verso di prenderlo” racconta Moratti. Su Messi, invece, afferma: “Stavamo per comprarlo, ma quando ho saputo quello che il Barcellona stava facendo per i suoi problemi di salute, lasciai perdere“.
Un caso simile fu anche riservato a Francesco Totti. L’ex-presidente nerazzurro racconta così: “La proprietà della Roma in quel momento stava fronteggiando dei debiti finanziari. Forse per la disperazione, mi offrirono il loro capitano. Ma anche in quel caso lasciammo stare: cose di calcio, cose di sentimenti. Poi sicuramente anche Totti avrebbe rifiutato e scelto di rimanere a Roma“.