"E quindi uscimmo a riveder le stelle"
La possibile vittoria del ventesimo scudetto nerazzurro arrivava nel giorno in cui si poteva scrivere la storia, e così è successo. L'Inter ha vinto il trofeo nazionale a San Siro ma in trasferta, in casa del Milan.
Ci sono storie che sono fatte per essere raccontate e tramandate di generazione in generazione. Quanto accaduto nella notte del 22 aprile rientra tra le storie che vanno necessariamente scritte per non essere dimenticate, e vanno poi trasmesse per essere ricordate. C'è chi vanta di aver vinto la seconda stella anni fa, senza dimenticare che il presente è qui e ora e nessuno guarda dietro, se non chi probabilmente ha un presente che non lo appaga pienamente, ma questa è un'altra storia.
Vincere lo scudetto è la conclusione di un percorso fatto di impegno, sacrificio e amarezza ma anche di determinazione, forza mentale e maturità. Ci sono dei momenti che nel calcio non possono essere spiegati, come le emozioni che ti regala la vittoria di un trofeo. Quello che è accaduto la sera del 22 aprile è troppo grande e notevole per essere scritto in 300/400 parole, ma si può accorciare scrivendo una frase ad effetto: l'Inter ha scritto un'altra pagina di storia.
Sì, perché non era mai successo che qualcuno vincesse uno scudetto nel derby, per di più in trasferta, e i nerazzurri sono stati bravissimi (che è dire poco) a tenere i nervi ben saldi e a giocare a calcio. Dico giocare a calcio perché dall'altro lato del campo sembrava di vedere un altro sport, forse un tentato wrestling con conseguenti figure poco brillanti, ma questa è un'altra storia ancora.