Toldo
Toldo

Lunga intervista dell'ex portiere nerazzurro Francesco Toldo a Sky Sport. Ecco l'estratto:

LA PARATA PIÙ MEMORABILE - "Il gol che segnai alla Juventus all'ultimo minuto del derby d'Italia è uno dei momenti più belli della mia carriera. Vieri ed io abbiamo contribuito a quella rete, ma alla fine fui io a insaccare il pallone. Bobo rivendicò il gol per la classifica cannonieri, ma secondo me non la toccò nemmeno. Avevo avvertito Cuper nello spogliatoio prima della partita che, se si fosse presentata l'occasione, sarei salito in attacco per provare a segnare. E così è stato".

I RIGORI CONTRO L'OLANDA - "La sera prima avevo già visualizzato tutto, ero certo che saremmo arrivati ai rigori e che avrei fatto la differenza. Il mio lavoro psicologico sugli avversari funzionò alla perfezione. La nostra strategia era di vincere ai rigori, e credo che quella sia stata una delle partite più emozionanti della mia carriera. Su sei rigori, loro segnarono solo una volta. L'ambiente era tutto a favore dell'Olanda, si sentivano più forti. Ma quella partita fu una lezione: nel calcio, come nella vita, l'umiltà vince".

LA FINALE PERSA CONTRO LA FRANCIA - "Quella sconfitta fu difficile da digerire. Pensavamo di aver già vinto, mancavano pochissimi minuti alla fine. È uno dei miei più grandi rimpianti, vorrei tanto poter rigiocare quella partita. Abbiamo disputato un grande Europeo, e arrivare secondi non lo considero una tragedia. In altri sport si festeggia anche per il secondo o terzo posto, ma nel calcio purtroppo o arrivi primo o sei considerato un perdente".

SU ZOFF E BUFFON - "Nei primi anni '90 lavoravo come cameriere per guadagnare qualche soldo, e in quell'hotel mi capitò di incontrare Zoff, il mio idolo. Gli chiesi un autografo. Anni dopo, è stato il mio allenatore all'Europeo del 2000... Zoff ha scritto la storia nel Mondiale del 1982". Da Zoff a Buffon. "È curioso e straordinario che Gigi voglia ancora giocare, ma se lui si sente in forma ed è convinto, sono felice per lui e per tutti noi. Buffon è il simbolo del portiere negli ultimi 20 anni. Oggi, però, per me il migliore al mondo è Handanovic dell’Inter".

IL DERBY DI CHAMPIONS DEL 2003 - "Il derby che mi ha lasciato più ricordi? La semifinale di ritorno di Champions del 2003. Abbiamo giocato in un clima incredibile. Purtroppo, il Milan passò il turno per la differenza reti, ma quel derby resterà indimenticabile. In quella partita mi sono anche rotto un ginocchio: Shevchenko, segnando, colpì il mio ginocchio con i tacchetti. Ho giocato molti derby intensi, ma quello è stato unico".

TOLDO E IL MILAN...? - "Sono mai stato vicino al Milan? Sì, sono cresciuto nelle giovanili del Milan e ho accumulato esperienza in prestito, anche alla Fiorentina. Al Milan c'era Rossi come titolare, e non volevo mettermi in competizione con Sebastiano. Alla Fiorentina mi trovavo benissimo, ho vissuto anni stupendi e sono cresciuto molto. Alla fine, il mio cartellino è diventato dei viola, e da lì l’Inter mi ha acquistato".