Dopo essersi elevati ad un piano dove si è potuto toccare e prendere una stella da cucire sul petto (insieme allo scudetto tricolore numero 20 della storia del club), l’Inter continua a salire. Una scalata che non vede ancora la destinazione finale, distante sia nello spazio che nel tempo, ma che sta regalando ai nerazzurri un punto di vista sempre più alto.
L’Inter vince per 1 a 0 contro il Lipsia e – con quattro vittorie ed un pareggio, per un totale di 13 punti guadagnati – si trova alla testa e alla guida della classifica generale della Champions League. Un traguardo momentaneo, in attesa dei risultati delle partite di stasera, mercoledì 27 novembre; ma che dice che la squadra di mister Simone Inzaghi può spingersi sempre più in alto.
Vista Europa, vista finale: perché l’Inter deve crederci?
Non è un caso essere arrivati a quel punto. I giocatori nerazzurri lo sanno bene, i quali stanno trovando la concentrazione necessaria per poter competere su tutti i fronti. Il ritorno dalla sosta è stato inaugurato da un 5 a 0 senza storia ai danni dell’Hellas Verona, per poi preparare la sfida di ieri contro il Lipsia.
Con la vittoria per 1 a 0 sui tedeschi di Marco Rose, l’Inter si prende temporaneamente il primo posto in classifica. Lo fa dopo quattro vittorie ed un pareggio, con appena sette gol segnati e zero subiti: al momento, è l’unica squadra a non aver subito reti in Champions League (l’Atalanta ha subito il suo primo gol proprio ieri contro lo Young Boys).
Un’altra prestazione ordinata e frutto di un agonismo che i giocatori hanno messo in campo da subito. Il Lipsia ha dovuto subire l’assedio interista per gran parte del match, salvo gli ultimi 10-15 minuti di partita dove gli uomini di Simone Inzaghi si sono abbassati. L’unico neo della prestazione di ieri è non aver chiuso la partita sfruttando le occasioni.
Il successo dell’Inter spiega perché Lautaro e compagni meritano di essere così in alto, dando credito al report di Opta, dove i nerazzurri figurano come migliore squadra al mondo insieme al Liverpool (che oggi dovrà giocare la sua partita in Champions League).
Proprio i Reds stanno dominando su ogni fronte: in Premier League, è capolista a 8 lunghezze di distanza dalla seconda. Altra squadra in forma è il Barcellona che tiene la testa della Liga spagnola e la seconda posizione in Champions League (12 punti).
Scalata che arriva quando anche altre big europee stanno faticando, prima tra tutte è il Manchester City. La Blue Moon guidata da Pep Guardiola sta attraversando un momento di crisi: tre sconfitte consecutive in Premier League, quattro se aggiungiamo quella contro lo Sporting Lisbona in Champions.
Il pareggio di ieri conferma il momento negativo dei Citizens, i quali hanno affrontato l’Inter prima di questa crisi sportiva. Già nello scontro e pareggio dell’Etihad Stadium, gli uomini di Guardiola avevano mostrato di non essere invincibili, con i nerazzurri quasi sempre pericolosi. Anche nella finale di Istanbul di due anni fa, l’Inter ha messo in difficoltà il City.
Anche se manca il primato in campionato (al momento nelle mani del Napoli di Antonio Conte), la percezione che si ha dei Campioni d’Italia è quella di una squadra davvero forte, in grado di poter giocare contro qualsiasi avversario.
Evitare di essere Icaro
Si è arrivati in un punto davvero elevato, dove si può vedere tutta l’Europa e lo stadio che ospiterà la finale della Champions League 2024/25: l’Allianz Arena di Monaco di Baviera. La vista è magnifica perché proietta verso la meta che tutti vorrebbero raggiungere, la “Coppa dalle Grandi orecchie”.
Ma stare in alto richiede esercizio per trovare equilibrio e non rischiare di fare la fine di Icaro, che – secondo il mito – volò così tanto in alto da farsi bruciare dal calore del Sole. Il senso è questo: pensare tappa per tappa, con tutte le misure di sicurezza per non bruciarsi. Certo, bisogna guardare anche quali sono gli obiettivi finali, poiché dettano le strade da percorrere.
Archiviata la partita contro il Lipsia, l’Inter può tornare a pensare al campionato di Serie A. La prossima sfida nel calendario è la Fiorentina di Raffaele Palladino: i nerazzurri e i viola si trovano a pari punti (28, insieme ad Atalanta e Lazio).
A Firenze, la posta in gioca è molto alta e l’Inter dovrà evitare gli errori commessi negli scontri diretti contro Milan (unica sconfitta della stagione al momento), Juventus e Napoli. Per volare più in alto, servirà sfruttare anche quest’occasione.