Sono passati ormai quattro anni da quando si è assistito alle partite a porte chiuse per via della pandemia – eppure, rimane un ricordo triste e vivido quello di vedere gli stadi vuoti con gli unici rumori legati al campo.
Dalla stagione successiva, poi, il calore della gente ha subito riempito gli spalti degli stadi, con nuovi cori e i colori delle squadre ad accogliere i giocatori. Lo si può vedere negli ultimi anni a San Siro, soprattutto sponda nerazzurra.
Una passione che molti avrebbero voluto vedere anche per la Supercoppa italiana, la quale però si sta giocando lontano dal Belpaese. In terra saudita, le squadre si battono per il trofeo tra un pubblico che, però, non sembra rispondere presente.
Inter-Atalanta: solo 16 mila biglietti venduti
La scelta di portare il calcio italiano in Arabia Saudita è stata giustificata dalla voglia di esportare il calcio europeo anche in terre straniere, per aprire nuove porte a chi si vuole affacciare alla Serie A.
Decisione che sceglie di sacrificare la passione per esportarne un po’ fuori dai confini nazionali. E che, al momento, non sembra pagare: lo dimostrano i numeri sugli spalti della partita tra Inter-Atalanta, la prima semifinale della final-four della Supercoppa italiana 2025.
Si tratta di circa 16 mila biglietti venduti al fronte dei 25 mila disponibili del King Stadium di Riyad (circa il 67%). Tifo dello stadio che pendeva a favore dell’Inter, ma che si è acceso solo in determinati momenti della partita: dal presunto rigore mancato su Dumfries, ai gol dello stesso olandese. Ma lo scenario degli spalti vedeva tanti punti gialli: i seggiolini vuoti.
Lo stesso caso si è già ripetuto nella prima edizione con formula della final-four, ovvero nella Supercoppa del 2024, in particolare per la semifinale tra Napoli e Fiorentina: in quel caso, si arrivò addirittura a 9 mila tifosi presenti sugli spalti (l’altra semifinale tra Inter e Lazio registrò 21 mila biglietti venduti). Per la finale Napoli-Inter, si arrivò a 25 mila tifosi.
Gli interessi dei tifosi sauditi si concentreranno per la partita di stasera tra Juventus e Milan: stando alle vendite, si parla di un tutto esaurito per la seconda semifinale.
Ma lo stadio mezzo vuoto tra due delle squadre che stanno giocando un calcio impeccabile, tra Italia ed Europa, che si portano con loro la scia di entusiasmo dei propri tifosi abituali, è un teatro triste a cui assistere. Eppure, la lega Serie A sceglie ancora di esportare questa competizione storica del calcio nostrano in degli scenari in cui domina più il silenzio e l’indifferenza per la partita. C’è allora da chiedersi: è davvero la scelta conveniente e vincente per lo sport più seguito del Belpaese?
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