Ultime notizie Inter e calciomercato

Notizie Inter e calciomercato

Sul filo del rasoio

HomeEditorialiSul filo del rasoio

A cura di Flavio Verzola.

L’espressione nasce dal teatro delle marionette, in cui il burattinaio, fa muovere i pupi tirando opportunamente i fili. Nel linguaggio comune significa camminare in equilibrio rischiando pericolosissime cadute.

Se immagino la stagione calcistica corrente, vedo uno strapiombo senza fine, e un funambolo coraggioso camminare sul cavo tirato tra le due sponde, sicuro e sprezzante del pericolo verso la salvezza. Simone è diventato il principe degli equilibristi.

Mentre gli interisti si dividono, nella disperazione degli intertristi catastrofisti, e nel loro esatto opposto. Come sempre l’Inter è una fonte inesauribile di discussioni e polemiche. Di sicuro la linea scelta dagli americani ha messo una bella benda sugli occhi del funambolo, mercato solo ed esclusivamente in prospettiva, mentre perdiamo i pezzi come soldati al fronte e “si sta come d’autunno gli alberi le foglie”! Le troppe partite di un calendario ormai oltre ogni logica, è una falce impazzita che difficilmente sbaglia il colpo.

Affrontiamo l’Empoli, e per chi guarda con superficialità la classifica e ha la memoria corta, sembrerebbe una salutare passeggiata primaverile, in un fresco boschetto. Io da vecchio lupo, ricordo le passate difficoltà contro i toscani, e il miracolo di D’Ambrosio in una partita che tanto valeva per la stagione in corso. Era il 26 maggio 2019 e ci giocavamo la qualificazione alla Champions, per la stagione seguente, e senza l’intervento di Danilone, chissà cosa sarebbe successo!

Ma l’Inter non è per i deboli di cuore, ormai è profondamente assodato. Dopo la prova di forza dei Pulcinella in casa della Dea, mentre la stampa nostrana parlava già di fuga, e a Napoli già si brinda, ci troviamo costretti a vincere per rimanere attaccati, e per dare il corretto valore alla partita di recupero contro la Viola. Pressione? Nooooo….giusto un pizzico, chiedere ad Aslani per conferma. Il ragazzo fatica e combatte, molti, direi troppi lo hanno già spedito…. anche il sottoscritto ha forti dubbi sulle effettive capacità del ragazzo, in un ruolo come il suo, nella speranza di essere prontamente e brutalmente smentito dalle sue prestazioni. I 22 anni sono un alibi che non ha mai usato, torna in campo dopo la partita negativa di appena tre giorni fa, con piglio, personalità e determinazione. Non è un caso che Lautaro, da vero e navigato capitano, lo abbia elogiato nei commenti del dopo partita.

LEGGI ANCHE  Quando lo scudetto vale doppio e forse di più

La partita è una distesa di sabbie mobili, il solito arbitro incapace, per non dire in malafede, nega al Toro un rigore solare dopo appena pochi minuti. Altre occasioni con parate del portiere toscano e palla sul palo basso, il tutto intervallato da un paio di bombe alla Barella sopra la traversa! Gioca Taremi con Tikus che scalpita in panca, mercoledì si va a Praga, altrimenti avrebbe sicuramente giocato titolare, sia lui, Basto e Michele, che oggi compie gli anni ma sul campo non se ne accorge nessuno! Gioca Zielinski, fatica moltissimo, per caratteristiche ama la palla tra i piedi e rallenta l’azione, che con loro schierati in undici dietro, ci penalizza fortemente. Se non sei veloce, contro le squadre schierate, rischi di palleggiare novanta minuti senza essere mai pericoloso. Per l’Empoli uscire dal Meazza con un punticino sarebbe oro puro, per noi dopo il pari con il Bologna, un dramma ululato da tutta la stampa sportiva.

Ergo per scardinare la porta corazzata ci vuole un chiavistello da fuoriclasse. Lauti soffre, sbuffa, combatte, è un esempio di grinta e determinazione, ma sa benissimo che il gol è la panacea di tutti i mali per un bomber. Se non segni, anche se combatti, avrai il rispetto da parte di tutti o quasi, ma qualcosa manca. Domenica serviva il vero toro, e dopo esserci andato vicinissimo, scaraventa una saetta imprendibile all’incrocio dei pali e urla di rabbia. Rabbia per le ingiustizie subite in campo, rabbia per la situazione della squadra, e forse anche rabbia per una proprietà che sembra troppo attenta al bilancio e molto meno alle esigenze del campo, con così tante competizioni. Ma lui la rabbia riesce a incanalarla in positivo e diventa determinante. Se le cose non vanno come dovrebbero, non si abbatte, è un esempio per i compagni e un idolo per i tifosi. Mi spiace per chi non può vederlo dal vivo, vi garantisco che è esaltante.

LEGGI ANCHE  Il ritorno del Re

Cambi in previsione del mercoledì di coppa, entra Michele per testare lo stato di forma, e Tikus per il volenteroso Taremi. Ci pensa Denzelone con un terzo tempo alla Jordan a metterla di testa. Due a zero, partita finita? Nemmeno per sogno…. Esposito si trova sull’erba del Meazza come un gatto sotto le coperte, sembra addormentato, ma lo devi lasciar stare. Guizzo fulmineo che pietrifica la nostra difesa e palla in rete, forse nell’unica occasione empolese! Tutto molto bello, lui non esulta per rispetto e San Siro lo applaude con qualche rimorso per averlo ceduto, forse troppo presto.

Ci siamo, una partita praticamente dominata, stai a vedere che ci tocca soffrire negli ultimi minuti…. e Danilone non c’è! Stavolta Arna entra con il piglio giusto, e sarebbe anche ora! Grande assist per Thuram, che mette facile in rete, per il gol della sicurezza quasi al temine dei novanta!

Il Demone, in attesa del recupero degli infortunati, ruota la rosa e riesce a motivare il gruppo. Come si dice fa nozze con i fichi secchi, forse servirebbe qualcosina in mezzo, e il mal di pancia di Frattesi proprio non ci voleva. Avessimo una partita a settimana come i pulcinella, saremmo avanti di dieci punti sulla seconda. Ma con congiuntivo e condizionale si fa poca strada, serve l’indicativo presente…. del verbo vincere! E stasera io vinco! Trasferta a Praga, giusto per non farci mancare nulla. Se si dovesse vincere potremmo poi concentrarci sul campionato e recuperare le forze! Marcia Avanti senza tregua.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi anche: