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Stadio, Inter e Milan contattano le banche per 1,5 mld: previsti ricavi faraonici

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Questo stadio s’ha da fare. E sembra che il momento, forse, sia davvero arrivato. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha fatto sapere come Inter e Milan entro il mese di febbraio dovranno presentare il piano finanziario per la presa in gestione di San Siro e area circostante al fine di costruire il nuovo Meazza.

Qualcosa si muove

Che Inter e Milan stessero pensando di puntare su un nuovo San Siro piuttosto che su uno stadio nuovo di zecca è notizia di mesi fa. Da quel momento, però, tutto è stato silenzioso. Oggi, invece, come rivelato dal Corriere della Sera, Inter e Milan si stanno muovendo a grandi passi nella realizzazione del nuovo progetto: “Secondo indiscrezioni, Inter e Milan hanno aperto il cantiere finanziario per la costruzione del nuovo stadio. Di recente, i due club avrebbero iniziato a sondare le grandi banche italiane e internazionali per un progetto del valore compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro. Fra gli istituti contattati figurerebbero Jp Morgan e Bank of America, due colossi del credito con sede negli Stati Uniti — patria dei due fondi proprietari di Milan (RedBird) e Inter (Oaktree) — e Banco Bpm, sponsor della squadra rossonera da più di 10 anni e in passato banca di riferimento dei nerazzurri. Altri soggetti potrebbero aggiungersi in un secondo momento”. 

Le caratteristiche del nuovo San Siro

Fattori economici a parte, ci si chiede quali saranno gli interventi che potranno garantire a San Siro l’appellativo di “nuovo”, muovendo dunque il focus da una visione monetaria ad una infrastrutturale. Sempre il Corriere della Sera, sembra avere la risposta che fa al caso nostro: “Lo schema del progetto prevede l’acquisto di San Siro e delle aree limitrofe che l’Agenzia delle Entrate ha valutato nel complesso 197 milioni. Dopo il parziale abbattimento del secondo anello, il Meazza dovrebbe diventare un museo dedicato alla storia delle due squadre. Il nuovo impianto dovrebbe invece sorgere nelle attuali aree di parcheggio e i posti più prestigiosi, con cucina e servizi (hospitality) venduti alle aziende, dovrebbero salire dai 3 mila di San Siro a circa 10 mila. Sulla progettazione sarebbe al lavoro Tim Romani, consulente di RedBird ed esperto di stadi”. 

La stessa componente infrastruttura ci porta inevitabilmente a parlare nuovamente di soldi, in relazione a come il nuovo essere dello stadio possa giovare al nuovo avere delle casse: “La nuova struttura, unita agli spazi commerciali, dovrebbe garantire un aumento degli incassi significativo per Inter e Milan. Solo per i ricavi di stadio le prime stime prefigurano un incremento da 80 a oltre 130 milioni a stagione per ciascuno dei due club. Simile crescita degli introiti darebbe ai creditori una solida garanzia di rimborso dei prestiti, motivo per il quale i primi riscontri delle banche sondate sarebbero positivi”. 

Il piano B

La sicurezza della realizzazione del progetto nonostante anni di discussioni e tentativi ancora manca. Motivo per cui è necessario per le società avere un piano B su cui ripiegare. Una seconda scelta è presente, con il Milan fermamente convinto di questa. Discorso inverso per l’Inter, che di giocare fuori Milano non vuole saperne: “Nel caso l’operazione San Siro dovesse andare ancora per le lunghe o incontrare troppi ostacoli, il Milan tiene sempre nel cassetto un piano B che porta a San Donato, dove ha già speso 40 milioni per acquistare un terreno di circa 256 mila metri quadrati. Un’alternativa che, però, non coinvolgerebbe più l’Inter”. Una vicenda intricata e complessa sulla quale è difficile avere certezze, ma che dopo oggi sarà sicuramente ricca di aggiornamenti.

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