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Saper soffrire. Contro l’Arsenal, una prova di maturità dell’Inter

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Nel calcio non si può sempre vincere dominando in lungo e in largo sugli avversari, per ogni partita che si affronta. Anzi, nel calcio non si può sempre vincere. A volte bisogna saper scendere a patti, saper affrontare sfide più sporche e difficili.

Ieri nella Scala del calcio, sul prato – non certamente in stato di grazia – del Giuseppe Meazza in San Siro, è andata in scena Inter-Arsenal. Partita che i Gunners hanno condotto per lunghi tratti della gara, assediando l’area nerazzurra con cross e calci d’angolo; ma che l’Inter ha saputo risolvere con un calcio di rigore ed una compattezza difensiva attenta e solida. Ecco che ora gli uomini di Simone Inzaghi hanno messo in atto l’arte del saper soffrire.

Una rosa profonda e la palla agli avversari

La sorpresa della sfida di ieri è prima di tutto nella scelta delle formazioni. Il tecnico della seconda stella interista schiera un 11 iniziale ampiamente rimaneggiato.

Fuori: Bastoni, Acerbi (rientrato dall’infortunio), Barella, Mkhitaryan, Dimarco e Thuram. Partono dall’inizio Bisseck come braccetto di sinistra (Pavard terzo di destra, Darmian esterno sinistro (Dumfries sull’altra fascia), De Vrij centrale di difesa, Zielinski e Frattesi mezz’ali davanti a Calhanoglu. Coppia d’attacco composta da Taremi e Lautaro Martinez.

Le rotazioni attuate dal tecnico piacentino hanno fatto preoccupare i molti tifosi accorsi a San Siro. Ma il mister Simone Inzaghi si è mostrato lungimirante, sia perché voleva far riposare i giocatori che sono stati impiegati sempre negli scontri precedenti, sia perché ha preparato la gara in maniera chiara.

Infatti, come in occasione della sfida contro il Manchester City, l’Inter lascia ampio margine di gioco agli avversari. Nonostante l’avvio fortissimo dei nerazzurri, i quali colpiscono una traversa al quinto minuto del primo tempo con Dumfries, il pallino del gioco ce l’hanno gli uomini di Arteta.

Gunners giocano mettendo tutto il fisico possibile (la partita sarà spesso interrotta per vari falli e scontri), cercando di vincere i duelli: soprattutto nei calci d’angolo – l’Arsenal ne batterà 13 – dove i movimenti in area erano volti a ostacolare l’uscita di Sommer.

Tuttavia, anche se gli ospiti inglesi hanno avuto modo di controllare, l’Inter ha sfruttato le poche occasioni per rendersi pericolosa. Nel primo minuto di recupero del primo tempo, i nerazzurri ottengono una punizione che porterà al tocco di mano in area dei londinesi: rigore per l’Inter, trasformato in gol da Calhanoglu. 1 a 0 al parziale, ma sarà anche il risultato definitivo e difeso dal muro dei Campioni d’Italia nel secondo tempo.

Compattezza ed attenzione

La partita riprende con l’Arsenal più aggressiva. Dopo l’intervallo entra anche Gabriel Jesus, con il compito di dare supporto ad Havertz. Ma i difensori dell’Inter sono di tutt’altro avviso.

Prima Pavard e poi Bisseck si immolano su due palle pericolose per l’area nerazzurra. Il difensore francese intercetta un traversone dalla traiettoria velenosa e precisa che, in caso di mancato intervento, sarebbe finita sul piede di un giocatore dell’Arsenal. Il giovane tedesco, invece, si butta per deviare un tiro che sarebbe finito verso lo specchio della porta.

Non solo i tre difensori, ma tutta la squadra ha aiutato a respingere gli attacchi dei Gunners. Ciò che emerge è che tutti i giocatori nerazzurri – dai titolari ai subentrati – hanno contribuito a tenere lo scudo alzato. Clamoroso il colpo di testa salvato di Dumfries sulla linea della porta, la copertura degli stessi attaccanti che si abbassavano sulla propria trequarti.

Certo, non una bella partita. Ma l’Inter sembra stia apprendendo sempre di più la capacità di saper soffrire. In Champions, al momento, non ha ancora subito gol – trend opposto al campionato. Grazie anche a dei cambi ben studiati, come quello Dimarco per Taremi, puramente conservativo che porta ad un 5-4-1 finale (Thuram unica punta).

Sofferenza e vittoria, solidità e attenzione. L’Inter, al giro di boa della fase campionato della Champions League, rimane tra le prime otto. Ora si attende lo scontro diretto contro il Napoli per la vetta della Serie A.

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