San Siro Champions. Milano perde ufficialmente la possibilità di ospitare la finale di Champions del 2027, dopo aver ospitato l’ultima finale nel 2016.
La decisione della UEFA di escludere San Siro dalla lista degli stadi arriva in seguito alle numerose difficoltà riscontrate in merito alla questione stadio, che resta ancora incerta riguardo il rifacimento della struttura attuale o al suo eventuale abbattimento.
Il massimo organo europeo ha inoltre promesso che renderà nota la sede entro la metà del 2025.
Il motivo della decisione
Pur essendo prevedibile, come siamo arrivati a questa decisione? Il Comune di Milano non ha potuto garantire che lo stadio San Siro e le aree limitrofe non siano soggette a lavori di ristrutturazione nel periodo della finale in questione. Questa situazione di incertezza è doppiamente legata ai discorsi che le due società milanesi hanno avviato da tempo con i vicini comuni di Rozzano (Inter) e San Donato (Milan) e che rendono impossibile prevedere di poter ospitare un evento di enorme portata come la finale di Champions League.
La UEFA ha diffuso una nota, riportata da Calcio&Finanza dove rendeva conto della decisione:
“Poiché il comune di Milano non poteva garantire che lo stadio San Siro e le aree circostanti non sarebbero stati interessati da lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della UEFA Champions League 2027, è stato deciso di non assegnarle la finale a Milano e di riaprire il processo di candidatura per nominare una sede adeguata, con una decisione attesa per maggio/giugno 2025”.
Questa decisione sicuramente mette in cattiva luce il nostro movimento, incapace da anni di allinearsi al livello delle infrastrutture dei vari paesi europei. E questo discorso di inadeguatezza delle strutture sportive è tristemente trasferibile ad altre manifestazioni regine come Europei, Mondiali di calcio e Olimpiadi, ricordando come l’edizione appena conclusasi dei giochi a Parigi si sarebbe dovuta tenere a Roma se la capitale avesse avuto le strutture, infrastrutture e servizi adatti.
Occasioni mancate dunque per il nostro paese di crescere e promuovere una nuova immagine all’estero. L’iter di selezione per le finali 2026 e 2027 era pressoché terminato in quanto la UEFA aveva ricevuto solo le candidature di Budapest e Milano, decidendo di affidare la finale 2026 alla capitale ungherese e quella 2027 al capoluogo lombardo.
Con questa scelta, si riapre l’iter di candidature e di selezione che come detto in precedenza si concluderà entro la metà del prossimo anno.
Per questa scelta si è atteso fino all’ultimo, fino all’incontro di due settimane fa nel quale Inter e Milan hanno bocciato il piano di ristrutturazione di WeBuild, azzerando così le certezze sul futuro dello stadio e “obbligando” la UEFA a revocare la candidatura e ripartire con la selezione di altre città.