Lasciare andare qualcuno o qualcosa che è stato parte fondamentale della tua vita non è mai facile. Non è mai semplice dire addio a ciò che è stata casa tua, a quel luogo che ti ha visto piangere, ridere, urlare, gioire e soffrire tremendamente. Sta succedendo forse proprio questo ad Inter e Milan, e succede da ormai già diversi anni, con le due società che sono ancora impegnate in un tira e molla per il mantenimento o meno del proprio teatro a San Siro.
Anni in cui nuovi stadi, nuovi realtà e nuove possibilità hanno fatto vacillare e non poco i due club, dati sempre per pronti ad imbattersi in un nuovo progetto con il conseguente abbandono di San Siro. Eppure, in un modo o nell’altro, tutto è sempre stato destinato a slittare.
La situazione attuale
Certo, da un lato un nuovo stadio di proprietà per entrambe le società potrebbe rappresentare ben di più rispetto alla non più condivisione della propria casa con il cugino che non sopporti e a cui attendi solo il momento giusto per fare un dispetto. Significherebbe più introiti, più forza, più potere, più identità e più omologazione ai grandi club europei. Dall’altro, come ribadito in apertura, dire addio non è mai facile.
Ed è proprio per questo che negli ultimi giorni si sta valutando un’opzione alternativa, ovvero quella che vede Inter e Milan interessate all’acquisto di San Siro e del suolo che lo circonda, in modo tale poi da poter avere pieno potere su ciò che ne sarà di quegli spazi. Tutto sembra essere successo in fretta e, quella che fino a pochi giorni fa sembrava essere solo un’idea, sembra prendere sempre più quota, e potrebbe presto elevarsi a realtà. La conferma di questa intenzione è stata fornita dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha sì affermato la veridicità dei fatti, ma allo stesso tempo ha sostenuto come vista la cronistoria nulla può esser dato per scontato, con Inter e Milan che dovrebbero sborsare per l’ottenimento dell’area una cifra che si aggira intorno ai 200 milioni, cifra stimata dall’Agenzia delle Entrate.
Ecco le parole del sindaco: “Penso che sia meglio per i tifosi di entrambe le squadre, ma capisco anche che Scaroni debba tenere un rapporto con il sindaco di San Donato. Hanno fatto un investimento, la cosa non mi tocca e non la posso contestare. Ciò che possiamo fare è andare avanti sulla strada che illustrerò lunedì in consiglio comunale e poi ci sarà la formulazione di una gara pubblica. Saranno le squadre a decidere, difficile ormai dire ottimista o pessimista“.