Di Flavio Verzola.
La campagna UEFA Respect promuove l’idea fondamentale del rispetto durante il gioco: rispetto per i giocatori avversari, per gli allenatori e per i dirigenti, rispetto per gli arbitri e per i tifosi. Il rispetto è un valore essenziale del calcio, in quanto sport aperto a tutti.
Se il calcio è una metafora della vita, e il rispetto uno dei suoi postulati più significativi, oggi troviamo questo imperativo categorico, scalfito, frainteso e troppo spesso ribaltato. Nel calcio e nella vita.
Non so se le parole di un grande ex portiere di entrambe Inter e Lazio sono state travisate, o comunque estrapolate dal contesto per stravolgerne il significato. Di sicuro non mi sono affatto piaciute.
Da vecchio lupo, dopo una vita da tifoso, tra spalti e discussioni, soffro nel vedere quanto e come sia cambiato il calcio. Nel trionfo Macchiavellico del fine che giustifica troppo spesso i mezzi. Ci si scandalizza perché una squadra non si ferma e gioca al meglio fino al novantesimo, con una velata quanto ridicola minaccia, perché nel calcio ci si ricorda… come se fosse un regolamento di conti tra bulletti di periferia. Trovo rispetto assoluto nel giocare sempre per vincere al meglio delle proprie possibilità. Rispetto per l’avversario, per il pubblico che assiste e per l’essenza stessa del gioco del calcio. Mai ho pensato che l’odiato milan di quel maledetto 11 maggio 2001 si sarebbe dovuto fermare, perché ancora mi brucia, e Giunti e Comandini sono tra i miei incubi peggiori.
Mi sono preso molte recenti rivincite anche con gli interessi, ma sicuramente non ho minimamente pensato che loro si sarebbero dovuti fermare.
A Roma ho visto un Inter devastante ma assolutamente mai irrispettosa, trovo invece inaccettabile chi tira in ballo alleanze extra calcio e buoni rapporti tra le società????? Ma dove???? Ma di che cosa stiamo parlando? Forse il 5 maggio è stato rimescolato da un salto nel tempo e non me ne sono accorto?
La mancanza di rispetto che personalmente mi disgusta, sono le vergognose sceneggiate nei presunti colpi ricevuti, per guadagnare con la frode peggiore, un vantaggio sul campo, che sia un fallo, un rigore o solo un giallo per l’avversario. Nel tanto esaltato calcio della premier, ho visto un roccioso terzino crollare a terra dopo una leggerissima testa contro testa nel derby di Manchester… dopo Cuccurella, quanto simulatore, sarà il mio bersaglio preferito! Cresciuto alle botte date molte e prese altrettante, di uomini veri come Roberto Boninsegna, non sopporto questi fenomeni dell’actor studio, che scientificamente costruiscono la loro prestazione su simulazioni e provocazioni! Se c’è un aspetto positivo delle prestazioni del terzino francese del Milan, come esempio emblematico della frode in campo, è quello di aver rivalutato Gattuso… almeno lui menava sinceramente, mettendoci il grugno! La vergogna semmai non sono i sei gol meravigliosi, ma le telefonate con le sim svizzere, ad arbitri compiacenti per indirizzare i campionati, la vergogna sono le sostanze dopanti utilizzate scientificamente… la vergogna sono tutte quelle pressioni, che le società potenti utilizzano con la complicità di stampa faziosa, la vergogna sono quelle accuse false, quella dietrologia, quel fiume di parole che quotidianamente vengono indirizzate per destabilizzare qualcuno. La vergogna sono quel buonismo di contro utilizzato nei confronti di certe squadre a discapito di altre.
Se non fosse stata l’Inter a vincere sei a zero ma una delle altre squadre che non nomino ma che il gentile lettore immaginerà di sicuro, probabilmente la polemica si sarebbe spenta prima di nascere. Se la Lazio avesse ragione nel lamentarsi per l’accanimento nerazzurro…. eh mi fa anche ridere la scelta del termine “accanimento”.. allora anche il Cesena stamattina avrebbe tutto il diritto di arrabbiarsi, per la scoppola ricevuta dall’Atalanta in coppa Italia! Ma di cosa stiamo parlando? Avanti Inter rispetto per tutti, paura di nessuno! Marcia Avanti!