C’è chi sposa cause sportive sin dal primo momento, sia perché spinti dalle fedi calcistiche dei genitori, sia perché si è un po’ destinati ad amare quei colori. L’Inter conosce bene questi tifosi davvero speciali, che hanno fatto parte in maniera attiva della storia del club: tra questi c’è Peppino Prisco, il quale oggi avrebbe compiuto 103 anni.
Il ricordo dell’avvocato Prisco: l’Inter lo celebra sui social
L’educazione interista è un’educazione che punta molto al sentimento e all’appartenenza ai colori nerazzurri, molto più che ai risultati, l’interista si lega agli ideali che l’Internazionale Milano rappresenta dal primo giorno della sua centenaria storia.
In questa lunga avventure sotto il Biscione, c’è chi interista lo è stato dall’inizio e lo sarà sempre. Dal 10 dicembre 1921 fino al 12 dicembre 2001, per l’esattezza. Nella giornata di oggi, infatti, ricade la ricorrenza della nascita di Giuseppe “Peppino” Prisco, il quale ha onorato la storia e il tifo nerazzurro rivestendo la carica di vicepresidente dell’Inter, dal 1963 al 2001.
Per i suoi 103 anni, l’Inter ha voluto ricordare l’avvocato Prisco con un post sui propri canali social, con una frase che raccoglie tutta l’eredità che il dirigente ha lasciato alla Beneamata: “A 103 anni dalla sua nascita, ricordiamo il più grande interista di sempre“. Nei suoi anni da vicepresidente, Peppino Prisco metterà in bacheca numerosi trofei, tra cui anche le due Coppe dei Campioni della Grande Inter di Helenio Herrera.
Una vita, quella dell’avvocato Prisco, passata al servizio dei colori nerazzurri, lavorando sotto la gestione di cinque presidenti – anche se in un’intervista ha voluto ricordare, ad un giornalista, che: “Un suo collega mi ha detto che io ho servito cinque presidenti. No, ho risposto che non è esatto: io ho cercato di servire sempre e soltanto l’Inter“.
Una vera e propria icona del tifo interista e di cui viene tramandato, di padre e in figlio, il suo insegnamento a vivere l’Inter e la bandiera nerazzurra. L’energia che l’avvocato Prisco ha messo per il progetto nerazzurro, ma anche la sua ironia, sono memoria indelebile del DNA nerazzurro, che ancora oggi è ben visibile.
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