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Perchè i rinnovi di Lautaro e Barella non devono preoccupare i tifosi

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Il tema dei rinnovi di Lautaro e Barella resta al centro del dibattito in casa Inter, in particolare modo dopo il passaggio di proprietà.

Superata la gioia per aver ottenuto un traguardo storico nel corso di questa stagione, ora i tifosi nerazzurri guardano al futuro con curiosità. Fino a una settimana fa il futuro era ben chiaro ed aveva un volto e un nome noto: Steven Zhang era fiducioso di poter chiudere un nuovo prestito con il fondo Pimco in modo da poter rimanere presidente dell’Inter.

Tutte queste certezze sono state spazzate via già sabato scorso quando il comunicato dell’ancora attuale Presidente lasciava presagire un cambio imminente. Cambio che è arrivato ufficialmente nella giornata di mercoledì 22 maggio, quando il fondo californiano Oaktree ha annunciato di aver riscosso il pegno e di essere diventato detentore delle quote appartenenti a Suning e Lion Rock Capital.

Con questo cambio ai vertici è inevitabile che la situazione dei rinnovi di Inzaghi e sopratutto di Capitan Lautaro e del vice-capitano Barella possano subire dei ritardi dovuti al tempo richiesto per completare il passaggio e per l’insediamento del nuovo cda.

Nonostante le rassicurazioni provenienti direttamente dal comunicato di presentazione di Oaktree dove si conferma il pieno sostegno al management attuale e dunque si certifica una continuità aziendale e tecnica, che era una delle preoccupazioni più grandi, le parole dell’agente di Lautaro nella giornata di ieri fanno preoccupare i tifosi, consci del fatto che un rinnovo a doppia cifra sia molto più complicato con un fondo.

I rinnovi saranno il biglietto da visita dei nuovi proprietari

Ma proprio l’avvenuto cambio di proprietà deve essere una sorta di garanzia per i tifosi e per gli asset più importanti del club. Una proprietà, nonostante sia un fondo, che si presenta ai nuovi tifosi promettendo un impegno a lungo termine non può non voler risolvere la questione dei rinnovi per i giocatori cardine della rosa che equivalgono anche a degli asset da proteggere.

Per questo motivo, il sacrificio di accontentare il proprio capitano potrebbe essere fatto proprio in ottica di preservare un proprio asset in ottica anche di futura rivendita.

Un Inter con in rosa Lautaro e Barella legato da un contratto lungo seppur oneroso, vale sicuramente di più rispetto a un Inter che si è dovuta ridimensionare nuovamente subito dopo la conquista di uno scudetto.

Un passaggio importante nel comunicato di Oaktree è la sottolineatura di come tutte le attività del club a partire dal maggio 2021 siano, sostanzialmente state fatte con i soldi che Zhang ha ottenuto dal fondo stesso. Quasi a ribadire come il fondo non sia un’entità estranea alle esigenze del club. Tra l’altro, gli ultimi rinnovi di Lautaro e Barella risalgono all’ottobre del 2021, periodo nel quale l’Inter già beneficiava del prestito.

A dire il vero il rinnovo di Barella non presenta un problema in quanto i dettagli sono stati già definiti da tempo così come per Simone Inzaghi, mentre il vero nodo della questione riguarda la richiesta a doppia cifra da parte di Lautaro, che chiede un trattamento da top player di livello mondiale.

Uno status che il Toro di Baia Blanca ha raggiunto nelle ultime stagioni ma che si sposa male con le ridotte possibilità del nostro calcio. Gli unici esempi di giocatori con contratti a doppie cifre sono Vlahovic e Osimhen. Al primo è stato più volte chiesto di rivedere e spalmare il proprio ingaggio mentre il rinnovo ponte di Osimhen è arrivato dando per certa una sua partenza già questa estate.

Lautaro invece è capitano, capocannoniere e leader indiscusso dell’Inter campione d’Italia, con uno status diverso da quando firmò nel 2021. Tuttavia, la sensazione è che alla fine l’accordo si raggiungerà anche per via delle varie dichiarazioni di Zanetti, Ausilio e Marotta molto positive sull’esito della trattativa e sulla volontà da entrambe le parti di continuare insieme.

D’altro canto se davvero la richiesta non si discostasse dai 12 milioni a salire significherebbe di fatto che il giocatore sta chiedendo la cessione, consapevole che la società non potrà mai spingersi tanto avanti, qualsiasi sia il proprietario. In questo scenario, remoto al momento, l’Inter chiederebbe al giocatore di portare un’offerta dai 100 milioni a salire per iniziare una possibile trattativa. A quel punto la società avrebbe sì perso il suo punto di riferimento tecnico ma avrebbe la possibilità economica di sostituire il capitano con un nome di spessore (Zirkzee), comprare il difensore del futuro (Buongiorno), investire sulla fascia destra e assicurarsi un futuro anche in porta andando a completare l’operazione Bento immediatamente.

Uno scenario che non sembra così apocalittico ma che al momento nessuno vuole prendere in considerazione. 

Infine, il mondiale per club nell’estate del 2025 potrebbe diventare un’occasione incredibile per espandere il brand e l’appeal a livello internazionale in ottica futura rivendita e la proprietà americana potrebbe avere molti interessi nel cercare di vincere questa competizione che si giocherà negli USA e presentarsi davanti a possibili acquirenti con una rosa sempre al top e contratti dei big duraturi potrebbe fare la differenza.

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