L’André Onana osservato all’Inter, seppur anche lì non perfetto vista qualche defaillance, è poi letteralmente regredito a “finito” nella sua attuale esperienza al Manchester United, dove non si fa ormai in tempo a commentare un suo errore che l’altro spunta da dietro l’angolo.
Nella sua singola stagione in nerazzurro il portiere camerunese ha comunque messo il suo zampino nei successi della squadra guidata da Inzaghi, con la bacheca annuale provvista di Coppa Italia e Supercoppa Italiana, che si aggiungono alla straordinaria cavalcata fino alla finale di Champions League, dove l’Inter si è arresa solamente ad un tiro dal limite di Rodri.
L’aneddoto di Onana sull’Inter
L’ex estremo difensore è tornato a parlare dei nerazzurri in una recente intervista a Le Média Carré, dove ha svelato un aneddoto, o meglio, una particolare usanza che vige nello spogliatoio della squadra Campione d’Italia, usanza spietata per il conto in banca di chi la subisce: “Ho giocato una stagione all’Inter ma sembra che ne abbia fatte dieci. Il nostro spogliatoio era una discoteca. Un giorno arrivo puntuale all’allenamento, ma Denzel mi segnala che sono in ritardo, quindi pago la multa. Le multe erano salate, e solo per uno scherzo del genere mi hanno fatto comprare 35 iPhone perché bisogna comprarli per tutti. C’è una cosa che detestavano profondamente, perché considerata una mancanza di rispetto: arrivare in ritardo. Preferiscono una prestazione scadente piuttosto che un ritardo. A volte chiedono degli iPhone, a volte dei Rolex. È pazzesco“.
Forse Onana allo United sta collezionando un po’ troppe prestazioni scadenti, ma abbiamo buoni motivi per credere che sia il giocatore più puntuale della squadra.