Mancano solo poche giornate prima che si concluda il girone d'andata e si nomini la squadra campione d'inverno. Il duello con la Juventus in testa alla classifica resta infuocato, ma la candidata principale a terminare la prima parte della stagione al primo posto è senza ombra di dubbio l'Inter. A confermare l'ottimo girone d'andata sono i numeri di cui la formazione di Inzaghi può gonfiarsi il petto. L'Inter è una corazzata solidissima, in campionato una macchina da guerra sulla soglia della perfezione; in tutte le gare giocate finora i nerazzurri hanno gonfiato la rete con una media di 2,4 gol a partita per un totale di 39 gol (22 dei quali portano la firma della ThuLa) e hanno subito solamente 7 reti avversarie (con Yann Sommer che sigilla la propria porta per 11 volte), confermandola la miglior difesa del campionato. Quello che maggiormente però favorisce la formazione meneghina nella vittoria dello scudetto, sono i numeri ottenuti nei big match, l'ultimo dei quali ha visto l'Inter imporsi all'Olimpico contro la Lazio per 0-2.

Bottino quasi pieno per i nerazzurri negli scontri diretti

Se dovessimo stilare una classifica dei soli scontri diretti, l'Inter sarebbe in testa anche lì, con 16 punti totali su 18 disponibili (resterebbe seconda a 14 punti la Juventus). Numeri impressionanti per Lautaro e compagni, che hanno segnato 15 gol (il risultato più largo è lo storico 5-1 ottenuto nel derby del 16 settembre, seguito dal poker alla Viola in avvio di stagione) subendone solamente 3 (nelle sfide contro Milan, Juventus e Atalanta). In ciascuna di queste partite l'Inter ha talvolta sfoggiato la sua bellezza, divertendosi in campo e regalando puro calcio spettacolo a chi la guardava dai seggiolini di San Siro o dal divano di casa (si pensi al trionfo nella stracittadina o alla trasferta partenopea), talvolta invece ha saputo soffrire fino alla fine per poter ottenere il risultato. Se, ad oggi, i nerazzurri non hanno il bottino pieno negli scontri diretti è perché all'Allianz Stadium di Torino l'Inter ha recuperato lo svantaggio siglato da Vlahovic con il suo leader assoluto Lautaro, ma non ha saputo trovare il gol della vittoria. In quella gara molti hanno accusato le due formazioni di non aver regalato spettacolo, i ritmi bassi della gara non hanno regalato emozioni e per lunghi tratti è quasi sembrata una partita a scacchi, molta tattica e pochi rischi. Quella sera l'Inter e la Juventus è sembrato che si accontentassero di un pareggio e questo è il segnale che forse le due squadre abbiano individuato nell'altra il vero avversario nella lotta al titolo che disegnerebbe sul petto dell'Inter la seconda stella e fino a che non sarà il momento decisivo per affondare il colpo, meglio essere prudenti e lasciare che sia l'altro a inciampare.