Inter-Juventus è una sfida nella sfida. Il derby d'italia, si sa, non è mai una partita normale. Si tratta di un match che si gioca prima fuori dal campo per poi finire nei 90' sul rettangolo verde. Fuori dal terreno di gioco è un botta e risposta che, in realtà, cerca di spostare l'attenzione dal calcio giocato ad altro, liberando mentalmente i giocatori da quella pressione tipica di sfide di questo genere. Da mesi, infatti, si va avanti con un "duello" a parole tra le due società, un duello dialettico che ha obiettivi identici, ovvero rasserenare il proprio ambiente liberandolo dalla pressione, ma protagonisti diversi. La Juve, ad esempio, ha come protagonista Massimiliano Allegri che, da diverse giornate, appiccica l'etichetta di favorito sulla maglia nerazzurra, consapevole però dell'ottimo campionato che sta facendo alla guida della sua squadra (anche andando oltre le più rosee aspettative). L'Inter, dal canto suo, ha in Simone Inzaghi un uomo pacato, soprattutto nelle dichiarazioni pre e post partita, che lascia poco spazio a illazioni da parte degli addetti ai lavori. Inzaghi non si è mai sbilanciato ed ha, in linea di massima, quasi sempre glissato le domande di questo tipo. Ecco perchè i nerazzurri si sono "affidati" ai propri leader in campo, in primis Acerbi e Lautaro che, a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro, hanno ribadito un concetto fondamentale: nessuno si sente favorito nella corsa scudetto ma tutti sono consapevoli che i risultati si raggiungono sul campo con impegno e dedizione assoluta (l'ultimo post di Lautaro su Instagram dopo la sfida di Firenze ne è l'evidenza lampante). Ecco perchè Inter-Juventus non può mai essere una partita come tante, perchè prima di giocarsi in campo si gioca anche, e soprattutto, fuori.