La storia tra l'Inter e Joao Mario sembra in qualche modo infinita. Il portoghese era stato uno dei primi acquisti dell'era Suning dopo uno strepitoso Europeo vinto con la maglia del Portogallo nel 2016. Un centrocampista completo, con grande quantità e qualità, era stato presentato così dagli esperti, arrivato a Milano per una cifra clamorosa di 45 milioni di euro. Fu fin da subito un grande flop con solo ogni tanto diede qualche piccola dimostrazione del suo talento. A Lisbona, sponda Benfica ha ritrovato sé stesso e la tranquillità di cui ha bisogno e si è rivisto in parte quel giocatore che tanto bene aveva fatto agli Europei e con la maglia dello Sporting.  Ieri è ritornato nel destino dell'Inter segnando addirittura una tripletta contro i nerazzurri in soli 34 minuti.

Joao Mario rifiuta il pallone della tripletta

Come consuetudine nel mondo del calcio, il giocatore che fa 3 gol in un match, a fine partita si porta a casa il pallone. Ieri sera tutti si aspettavano che anche Joao Mario rispettasse la tradizione dopo la sua tripletta, ma invece si è rifiutato di prenderlo, spiegando poi le motivazioni. Non mancano la delusione e l'amarezza, con una piccola speranza per la qualificazione in Europa League. Ecco le parole di Joao Mario: "Ovviamente è un risultato estremamente deludente. Quando inizi a vincere 3-0 non ti aspetti che succeda quello che è successo. Non abbiamo ottenuto la vittoria, ma non cambia molto, perché nell'altra partita hanno pareggiato e proveremo il miracolo per conquistare l'Europa League. La sensazione che resta è quella di essere delusi. Sono contento per la tripletta, ma rimane l'amaro in bocca per questo secondo tempo. Ma abbiamo ancora una piccola possibilità di qualificarci all'Europa League e ci concentreremo su quella. Abbiamo preso due gol di fila e, onestamente, nel secondo tempo tutto è andato contro di noi...". Poi Joao Mario spiega il rifiuto del pallone con un riferimento anche all'arbitraggio: "Purtroppo non siamo riusciti a vincere. Il pallone? Non si può mai mettere l'individuo davanti al collettivo. Ero deluso e frustrato, un po' per come è andata la partita, per alcune decisioni di cui non spetta a noi parlare...". In conclusione i complimenti all'Inter: "Sono una grande squadra che ci ha creato molte difficoltà nel secondo tempo".