Sebbene sia corteggiato da molti club di Premier League, Gudmundsson ha deciso di aspettare l'Inter, che però ha necessità di vendere e poi comprare.
Ormai è chiaro a tutti:
Albert Gudmundsson è uno degli obiettivi primari dell'Inter. Il suo ingaggio può essere solo che positivo, specie dopo la partenza sicura del cileno
Alexis Sanchez e quella in stand-by del centravanti austriaco
Marko Arnautovic. L'idea è quella di rimpiazzare le due più grandi delusioni della stagione con profili interessanti che conoscono altrettanto bene il campionato italiano. In aggiunta pare proprio che in questa sessione di calciomercato si darà uno sguardo più approfondito sul fattore età: evidentemente l'approdo di due attaccanti importanti, ma con un età leggermente avanzata, non ha giovato per niente alla formazione di mister
Simone Inzaghi, la quale ha dovuto spesso accontentarsi di una
Thu-La al 70%.
Il progetto iniziale non prevedeva la titolarità del 35enne ex Arsenal o dell'austriaco dal passato bolognese, ma li figurava in un contesto più rilassato - data la loro conoscenza e il loro rendimento in Serie A - dove potersi esprimere al meglio e farsi trovare pronti nel caso ci fosse bisogno. Niente da fare: alla fine dei giochi l'Inter ha dovuto forzare più volte il suo tandem d'attacco titolare, in modo da poter avere maggiori chance di rendersi pericolosi. In occasione del
calciomercato estivo, i nerazzurri sanno già che dovranno salutare almeno uno di questi due giocatori d'esperienza per poter inserire nuovi profili più intriganti, ma soprattutto più incisivi.
Prima si vende, poi si compra
Nel caso di Gudmundsson la situazione è in fase di stallo, seppur per scelta obbligata. La situazione è presto spiegata: il gioiellino islandese è da tempo corteggiato da numerose squadre europee, quelle inglesi su tutte. La Premier League è diventata negli anni il campionato più bello, suggestivo e competitivo del mondo ed è parecchio difficile resistere alla tentazione di solcare palcoscenici illustri come l'Old Trafford, Anfield o Stamford Bridge. Tuttavia, il n° 11 del Grifone ha dato la sua parola proprio all'Inter, che muovendosi d'anticipo è riuscita per lo meno ad assicurarsi il riscontro positivo del giocatore. In Italia solo la Juventus si è dimostrata interessata al centrocampista del Genoa, ma l'appeal da neo Campione d'Italia per il momento è la chiave del successo parziale della trattativa con i nerazzurri.
In questo momento, però, la situazione è alquanto delicata: la società sta attendendo con ansia il 20 maggio, giorno della scadenza per il risarcimento del debito con
Oaktree da parte del presidente
Steven Zhang. In base all'epilogo di questa infinita odissea, l'amministratore delegato
Giuseppe Marotta e il direttore sportivo
Piero Ausilio tireranno le proprie conclusioni e potranno, dunque, agire di conseguenza. A meno che non giunga un'offerta irrinunciabile, Gudmundsson ha esplicitato alla società che è disposto ad attendere il momento giusto, per poi intavolare una trattativa con il Genoa e approdare alla corte di Inzaghi.
Naturalmente l'Inter ha già pensato ad un piano B, vista la situazione delicata. In effetti per arrivare al 26enne è necessario sistemare la questione dei rinnovi di
Nicolò Barella e del capitano
Lautaro Martinez, poi bisogna vendere alcuni dei pezzi pregiati del settore giovanile - uno su tutti
Valentin Carboni (valutato, peraltro, circa 30 milioni di euro) - ed infine fare un'offerta competitiva per il fantasista rossoblù. Un cosiddetto 'tran-tran' dal finale sconosciuto. Nel caso le cose non dovessero decollare, i nerazzurri hanno individuato il nigeriano
George Ilenikhena, una soluzione low-cost in grado di soddisfare sia le richieste del presidente sia quelle dell'allenatore piacentino.