Dopo nemmeno una settimana dall'insediamento ufficiale in società, Oaktree è già alle prese con la questione stadio di proprietà. Primi contatti con il Milan.

Gli impegni numerosi della stagione calcistica dell'Inter hanno inevitabilmente distratto da qualunque altra questione. La telenovela fra Steven Zhang e il fondo americano Oaktree ha poi stravolto qualunque piano futuro della società, impegnando l'ex numero 1 nerazzurro solo sul risarcimento del debito arretrato. In effetti questo ha poi posticipato qualunque altro impegno a data da destinarsi. Uno su tutti è la faccenda dei rinnovi di contratto, che nell'arco della stagione sono stati più e più volte rimandati per questioni puramente societarie. Di certo un leggero ritardo, anche in virtù degli innumerevoli impegni stagionali, è più che comprensibile. Tuttavia rimane piuttosto sbalorditiva l'idea di rimandare ogni discorso a fine stagione, come a constatare una considerazione non poi così alta dell'agente coinvolto. Per non parlare della questione stadio, che da quasi 3-4 mesi è stata inserita nella lunga lista d'attesa stipulata proprio da Zhang. Probabilmente i contatti con il comune di Rozzano sono continuati in separata sede, ma si dia il caso che naturalmente questa problematica non era la più importante della stagione. D'altro canto, l'insediamento definitivo di Oaktree sembra voler significare l'arrivo di una nuova gestione, volta alla stabilità economica. Sin dai primi giorni, il fondo californiano è stato piuttosto chiaro con le proprie intenzioni. Una boccata d'aria fresca, poiché non tutti hanno la prontezza e la volontà di chiarificare pubblicamente i propri desideri e le proprie ambizioni. Oaktree ha poi stupito tutti quando ha deciso di prendere in mano seriamente la questione stadio. Più in particolare, l'idea del fondo americano è quella di migliorare i rapporti con la dirigenza del Milan, passando per una conoscenza in comune come Giorgio Furlani, ora amministratore delegato proprio dei rossoneri. Un rapporto definibile come una momentanea 'pace da cimitero' potrebbe di certo aiutare nelle diverse questioni dei due stadi di proprietà, così come per l'ipotesi ristrutturazione di San Siro. La volontà c'è, così come le azioni concrete. I dialoghi con il ministro dello sport Andrea Abodi e il presidente della FIGC Gabriele Gravina sono stati intavolati, ora non resta che assistere agli sviluppi.