L'Inter torna a casa da Torino con un punto: Lautaro Martinez risponde a Vlahovic e il derby d'Italia finisce 1-1. Dopo un primo tempo promettente, giocato a gran ritmo da entrambe le squadre, i nerazzurri non sono riusciti a fare bottino pieno nonostante nella ripresa la Juventus abbia badato soprattutto a non prenderle. L'Inter mantiene dunque la testa della classifica ma vede riavvicinarsi sia Milan che Napoli, vittoriosi rispettivamente con Udinese e Atalanta.

Botta e risposta

La partita inizia con la Juve che riesce a prendere alta l'Inter impedendo agli uomini di Inzaghi di impostare al meglio il gioco da dietro. Il primo squillo è nerazzurro: al 4' punizione dalla destra di Dimarco, Thuram la gira di testa debolmente, pallone che finisce tra le mani di Szczesny. La Juve spinge soprattutto a sinistra con l'accoppiata Kostic-Chiesa, ma Dumfries e Darmian reggono bene. Al quarto d'ora di gioco occasione per la Juve: Chiesa di sinistro non inquadra lo specchio da buona posizione. I padroni di casa passano al minuto 27: Vlahovic sradica un pallone dai piedi di Dumfries a centrocampo e serve Chiesa, l'esterno bianconero si invola sulla sinistra e mette in mezzo per lo stesso Vlahovic che da dentro l'area trafigge Sommer. La reazione dell'Inter non si fa attendere. Sommer serve rasoterra Dumfries sulla destra, l'esterno allunga per Barella che imbecca Thuram: il francese scappa sulla fascia e serve in mezzo Lautaro che si libera della marcatura di Gatti e di destro mette all'angolino il pallone del pari al 33'. Gli ospiti iniziano a macinare buone trame, la Juve lascia il pallino del gioco agli avversari. La prima frazione si chiude senza altre grandi emozioni.

Ripresa da sbadigli

La ripresa segue lo stesso canovaccio dell'ultimo terzo del primo tempo, con i nerazzurri padroni del campo e i bianconeri che difendono bassi tentando qualche ripartenza. L'Inter non trova quasi mai lo spazio per affondare. Dumfries e Dimarco faticano a proporsi in attacco e in mezzo al campo la Juve è brava a soffocare la qualità di Barella (comunque tra i migliori), Calhanoglu e Mkhitaryan. Inzaghi cambia gli esterni ma nemmeno Carlos Augusto e Cuadrado, fischiatissimo dai suoi ex tifosi, riescono a sfondare sulle corsie laterali. Nel finale dentro anche Asllani, Arnautovic e Frattesi ma la partita scivola via verso un pareggio che tutto sommato non scontenta nessuno.