Intervenuto ai microfoni del Champions League Show, Recoba ha voluto ricordare il suo passato in nerazzurro tra giocatori eccezionali e l'amore dei tifosi.
È un momento d'oro per questa
Inter, che prosegue il suo cammino verso la seconda stella senza incontrare particolari ostacoli. Tra un paio di giorni la formazione di
Simone Inzaghi scenderà in campo a Udine per superare anche lo scoglio Udinese - per lo meno si spera - e continuare inesorabile il suo percorso. Sembra quasi scontato pensare a questa squadra come una corazzata senza punti deboli, ma si dia il caso che questo incredibile stato di forma non può essere considerato normale, specie se si dà un'occhiata alle altre formazioni in campionato. Il lavoro del tecnico piacentino assume dunque ancora più valore e lo spinge prepotentemente nella lista degli allenatori più vincenti e rilevanti degli ultimi anni.
Davanti a questi dati e a queste prestazioni, in molti hanno scalpitato per poter esprimere la propria opinione pubblicamente. D'altronde ora è il momento di complimentarsi con una società che ha svolto il proprio lavoro nel migliore dei modi, seppur con qualche strascico ancora da risolvere. L'ultimo fra tutti è stata una vecchia conoscenza dell'Inter, nonché un uomo molto apprezzato dall'ex presidente nerazzurro
Massimo Moratti: l'uruguaiano
Alvaro Recoba.
Le parole di Recoba
Un giocatore dal potenziale enorme che però non ha mai avuto occasione di esprimere al meglio. Un enorme '
What if' con un futuro stellare davanti, ma che forse non aveva poi tanta voglia di raggiungere. Ciononostante la bellezza delle sue giocate, la sua imprevedibilità e la sua qualità hanno comunque fatto innamorare i tifosi nerazzurri, che ancora oggi spendono delle parole al miele per il classe 1987. Non è sempre facile per un ragazzo del Sud America raggiungere lo stile di vita e la serenità economica di cui poi ha goduto il fantasista uruguaiano. In effetti, proprio Recoba ha voluto raccontarlo in prima persona: "
In Uruguay il calcio si vive e si respira. Le scuole calcio non esistono, quindi i bambini giocano in maniera competitiva dall'età di 5 e 6 anni. Questo naturalmente non può che essere uno svantaggio, perché senza la formazione di una scuola calcio rischi di perderti. È inevitabilmente un lato negativo qui in Uruguay. Credo che a volte devi essere al posto giusto al momento giusto: questo è accaduto a me nel momento in cui mi sono trasferito in Italia giovane".
Non poteva mancare il momento 'Amarcord', dove Recoba ha avuto il piacere di ricordare tutto il suo passato nerazzurro, ringraziando di cuore i tifosi per l'affetto: "
L'Inter era l'Inter: ho avuto la fortuna di giocare con grandi giocatori come Ronaldo, Vieri, Crespo, Ibra e Baggio. Nel mio periodo all'Inter c'era una forte pressione su di noi, soprattutto perché il calcio italiano era molto difficile. In linea di massima avevi meno libertà in campo ed era un calcio molto tattico. Per testimoniare la difficoltà di quel calcio, posso dire che nonostante avessimo tutti quei grandi giocatori, non abbiamo vinto molto. Purtroppo è anche vero che nel calcio non ci sono garanzie di vittoria e infatti questo è accaduto a noi. Dispiace per il presidente Moratti, che aveva una grande passione per il club e cercava sempre di comprare grandi giocatori per poter vincere qualunque cosa. Tuttavia, a 47 anni mi fermo, guardo indietro e mi sento onorato di aver giocato con alcuni dei migliori giocatori e attaccanti di sempre. Ogni volta che vado in Italia, le persone mi dimostrano il loro affetto. Questo mi fa pensare molto, perché se i tifosi dell'Inter ci dimostrano ciò, significa che abbiamo fatto bene. Io sono molto felice, ho sempre cercato di difendere questa maglia e questi colori al massimo".