Var a chiamata. Dopo la diciannovesima giornata impazzano le polemiche a seguito di Juventus-Salernitana e Inter-Verona e, anche se sono trascorsi diversi giorni ormai, sembrano fare tutt'altro che placarsi gli animi di tifosi e media. Ecco che, a tal proposito, il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, intervenuto durante la presentazione dell'album Panini, ha difeso gli arbitri italiani, l'impiego del VAR e introdotto nuove proposte per continuare a migliorare uno strumento che, invece che mettere a tacere le polemiche, spesso sembra esserne proprio l'artefice.

Le parole di Casini che aprono al Var a chiamata

Il protocollo VAR, soprattutto riguardo alle situazioni in cui tale strumento può o non può intervenire, è una questione sempre più complessa e, con il divenire del tempo, sembrano sorgere sempre più dubbi a fronte delle poche certezze. Motivo per cui la Serie A è al tavolo per trovare una soluzione e, alla luce soprattutto degli ultimi avvenimenti, la novità più rilevante sembra essere quella dibattuta ormai da diverso tempo, ossia il "challenge", il Var a chiamata. Gli allenatori avrebbero la possibilità di chiedere l'intervento della sala multimediale per verificare casi limite che, al solo limitarsi alle decisioni di campo dell'arbitro, non sono state prese in considerazione. Il presidente della Lega si esprime così a tal proposito: "Abbiamo discusso della possibilità del challenge, che ovviamente non risolve, ma sono tutte possibilità per migliorareRicordo che l'anno scorso quando la serie A ha predisposto un documento di proposte, c'era un punto specifico sul VAR che era quello di costante revisione del protocollo."  Durante il corso dell'intervista si è poi espresso a favore della classe arbitrale italiana, definendola come un'eccellenza in ambito internazionale e, tornando sul VAR, lo descrive come uno strumento che si è saputo migliorare nel corso degli anni  e che può continuare a farlo grazie a innovazioni come l'audio VAR e Open Var, che sono utili a capire il perché delle scelte che gli arbitri in campo sono chiamati a prendere in una frazione di secondo.