Zhang resta in Cina: il presidente nerazzurro non ha seguito la squadra in Arabia per la Supercoppa. L'anno scorso il patron aveva invece preso parte alla trasferta di Riyadh ed aveva assistito al largo successo dei suoi contro il Milan, soggiornando nello stesso hotel del gruppo di Inzaghi prima di rientrare a Milano, orgoglioso, con la Supercoppa in mano. Rispetto all'ultima, questa nuova edizione differisce non soltanto nella formula — si trattava di una partita in gara secca —, ma per Steven Zhang contiene qualche significato in più.

Zhang vuole il sesto trofeo

Zhang è presidente dell'Inter dal 26 ottobre 2018 e in poco più di 5 anni è stato capace di conquistare altrettanti trofei: 2 successi consecutivi in Coppa Italia e Supercoppa, più lo Scudetto 2020-2021 con Antonio Conte. Il numero uno nerazzurro vuole quindi continuare a scalare posizioni nella storia del club: la terza Supercoppa di fila gli consentirebbe di portare a casa il sesto trofeo e di avvicinarsi ad Angelo Moratti, che negli anni Sessanta fu capace di conquistare 7 prestigiosi titoli. Nei piani di Zhang, il padre del più vincente di sempre — l'inarrivabile Massimo Moratti con 16 trofei all'attivo — potrebbe essere raggiunto entro la fine di quest'anno: se arrivasse anche il tanto atteso Scudetto della seconda stella, a soli 32 anni il dirigente di Suning sarebbe davvero capace di incidere in maniera significativa nella storia nerazzurra.

Le ultime su Oaktree

Steven Zhang ha deciso di restare in Cina, a Nanchino, anche per monitorare l'evolversi della situazione finanziaria del club: il prestito da 350 milioni ricevuto da Oaktree Capital. La scadenza per la restituzione è prevista per il prossimo 20 maggio, ma il presidente ha scelto il rifinanziamento e, in questo senso, ha già avviato le pratiche burocratiche necessarie. Con ogni probabilità, non ci sarà da attendere troppo: le prossime settimane saranno decisive per capire se la richiesta è andata a buon fine.