Scudetto, Europeo e legame Italia. A tutto Asllani. Reduce da un campionato molto buono, Kristjan Asllani è pronto a viversi il suo primo Europeo con la maglia dell'Albania. Sebbene non sia stato interpellato moltissime volte, il centrocampista albanese ha ricoperto un ruolo importante all'interno dello scacchiere di Simone Inzaghi, che spesso ha potuto contare su di lui in caso di bisogno. Non è mai semplice sostituire dei pilastri del centrocampo come Hakan CalhanogluHenrik Mkhitaryan, ma in fin dei conti l'ex Empoli è comunque riuscito ad incidere e a lasciare il segno ogni volta che è stato chiamato in causa. Ora il ritiro con l'Albania, l'arrivo in Germania e l'esordio in una delle competizioni per nazionali più importanti al mondo. Il destino ha voluto che quest'ultimo arrivasse proprio contro l'Italia, il paese che lo ha ospitato, cresciuto e consacrato come calciatore professionista. A Sky Sport, il classe 2002 si è aperto ad una lunga intervista, raccontando tutte le tappe del suo viaggio italoalbanese.

Asllani: "Ecco i miei compagni azzurri. Partita importante per me"

Per cominciare era necessario fare un piccolo appunto sulla prossima partita al Signal Iduna Park di Dortmund: "Italia-Albania?Sarei ipocrita a dire che questa è una partita normale per me, anche perché gioco contro tanti compagni di squadra. Mi dispiace solo per il girone durissimo, ma vogliamo fare bene e aprire un ciclo per provare a qualificarci al Mondiale. Io nella nazionale azzurra? A Empoli era venuto il c.t. dell’Under 21, ma non ho mai ricevuto una chiamata. Sarebbe stato un onore, ma in ogni caso non avrei cambiato: mi ritengo albanese ed è giusto che giochi per l’Albania. Italia più forte col blocco interista? A mio avviso è chiaramente la favorita grazie a questo". A seguire un piccolo exploit sulla sua vita in Italia, paese che ormai può ritenere come una seconda casa: "Mio padre è arrivato in Italia con il gommone. Mi ha sempre raccontato quanto fosse dura la vita in Albania. Per di più mia madre mi ha avuto a 18 anni e non è stato facile. I miei genitori hanno sofferto tanto: quello che hanno fatto per me e mio fratello Leonardo - 13 anni - non ha prezzo. Quando ho firmato per l’Inter ho portato tutti con me a Milano, anche perché parlano tutti bene della città. Inoltre c'è da dire che a 21 anni viverci da solo sarebbe stato un casino. Mia mamma lavorava in una fabbrica di dolci, mio padre per l’azienda degli acquedotti e d’estate stava tutto il giorno al sole. Fortunatamente adesso la vita è cambiata. Io nerazzurro da bambino? La passione per questi colori nasce da uno zio, molto interista". Una delle partite cruciali della stagione nerazzurra è stata quel Fiorentina-Inter, match in cui Asllani è partito titolare: "La sentivo molto, non giocavo dal primo minuto da diverso tempo e la Juve era molto vicina a noi. Naturalmente c’era un po’ di stress, ma alla fine è andata bene. Stagione di crescita? Senza dubbio, specie quando davanti hai un grandissimo giocatore come Hakan, dal quale cerco di imparare tutti i giorni. Anche Brozovic è un’ispirazione: vedere lui e Calha allenarsi è stata una delle cose più belle che mi potesse capitare. Il mio minutaggio all'Inter? Ho capito che anche se giochi tre minuti, devi farti trovare pronto. Sono migliorato su molte cose, a partire dalla fase difensiva fino al gioco con la palla: stando con i campioni migliori in tutto". Come non parlare, poi, del capitano nerazzurro Lautaro Martinez: "Lautaro? Mi ha bastonato parecchio, ma lo ringrazio perché mi parla tantissimo, specie fuori dal campo. Non voglio raccontare cosa mi ha detto, ma posso dire che quelle cose mi hanno migliorato. Inzaghi? Sa quando venire a parlarti e quando non è il momento". In conclusione, una riflessione sui suoi prossimi avversari, nonché suoi compagni di squadra nell'Inter: "Barella: qualità e quantità. È uno dei più forti al mondo e spero domani ci sia. Bastoni: eleganza. Dimarco: piedino fatato. Darmian: il nostro principe. Frattesi: stupido! No, scherzo (ride, ndr). Grande forza fisica e grandissimo amico: l’ho sentito, speriamo non segni con noi. Se ci aiutiamo tra noi? Parliamo spesso, anche lui nell’Inter ha giocatori fortissimi davanti e deve essere contento della sua stagione. È un grande professionista".