L'Inter sta vivendo una stagione strepitosa grazie ai numeri dei singoli reparti che stanno avvicinando la squadra nerazzurra all'agognato traguardo della seconda stella. L'attacco e la difesa, senza dimenticare il centrocampo, hanno confermato la formazione di Simone Inzaghi come una delle migliori del campionato e questo grazie al contributo dei singoli che in più di un'occasione hanno dimostrato spirito di sacrificio e voglia di vincere estrema.
Singoli minuziosamente scelti per l'assalto al ventesimo scudetto e che dalla prossima stagione, con i giusti innesti, si ripresenteranno sul palcoscenico europeo per una nuova avventura in Champions League. L'Inter annovera nel proprio organico il giusto mix tra esperienza e gioventù, fondamentale se si vuole arrivare a traguardi prestigiosi e rimanere sempre competitivi a ogni livello; la generazione dei più esperti si concentra maggiormente nel reparto arretrato, vero fiore all'occhiello della squadra nerazzurra dove, tra lo scetticismo generato da una lunga trattativa, in estate è sbarcato colui che avrebbe dovuto non far rimpiangere un elemento come Onana.
Un portiere "basso"
La sessione estiva del
calciomercato 2023 ha visto l'
Inter recitare un ruolo primario in Serie A con gli acquisti di
Thuram, Frattesi e Pavard ma ha osservato anche come il club di Viale della Liberazione abbia dovuto reagire a due colpi non banali: il tradimento di Romelu Lukaku e la cessione di
Andrè Onana, autentico baluardo e idolo della tifoseria. Se per il primo la questione è stata espletata immediatamente con la chiusura di qualsiasi rapporto di ogni natura, per il secondo l'estate ha disegnato uno scenario diverso. Dopo la chiusura della trattativa con il Manchester United per il portiere camerunese, Marotta e Ausilio si sono visti sfuggire dapprima l'obiettivo primario, Guglielmo Vicario, accasatosi in Premier League al Tottenham e in seguito l'alta richiesta economica dello Shakhtar Donetsk per il portiere e nazionale ucraino Anatoliy Trubin.
La dirigenza nerazzurra si è messa dunque sulle tracce di un
profilo esperto, un usato sicuro capace di garantire esperienza tra i pali e all'interno dello spogliatoio. L'identikit prescelto dagli uomini di mercato dell'Inter hanno portato dritto a bussare alla porta del Bayern Monaco per
Yann Sommer, estremo difensore svizzero di
35 anni che in Baviera aveva preso il posto dell'infortunato Manuel Neuer. La lunga trattativa, con annesso pagamento della clausola rescissoria, che porta Sommer in Italia in tempo per l'esordio in campionato contro il Monza, vede serpeggiare un certo
scetticismo generale condito anche dalla prima uscita non indimenticabile del portiere svizzero nell'amichevole di agosto con il Salisburgo. I più diffidenti si sono ricreduti dopo le prestazioni offerte sia in Serie A sia in Champions League di un portiere che ha in se una curiosa caratteristica: con i suoi 183 centimetri di altezza,
Sommer è il portiere più basso della Serie A.
A guidare la classifica dei pennelloni tra i pali c'è Milinkovic-Savic del Torino, quarta miglior difesa del campionato, unico a sfondare il muro dei 2 metri poiché Okoye, estremo difensore dell'Udinese si ferma a 197 centimetri, seguito da Sczeszny con 196, Falcone 195 e Provedel 194.
Particolarità non da poco se si pensa che l'altezza sia uno degli standard su cui il ruolo del portiere poggia ma che crolla se questa viene compensata da agilità, esplosività e riflessi felini come quelli posseduti dal portiere dell'Inter, a cui la mancanza di altezza non mai creato problemi, che quest'anno si è reso protagonista di
17 clean sheet e salvataggi decisivi per la formazione di Simone Inzaghi che veleggia in vetta alla classifica della Serie A sin dalla prima giornata e ora a un passo dalla vittoria del ventesimo scudetto e della
seconda stella.