Inter Club Colombia si racconta. Da oltre 100 anni l'Inter vanta tantissimi tifosi appassionati in tutto il mondo. Uno dei continenti dove, a causa di tanti motivi, è maggiore la presenza di tifosi interisti non italiani è il Sud America. Nella giornata di oggi siamo riusciti ad intervistare Christian Camilo, uno dei responsabili dell'Inter Club Colombia, uno dei  club più importanti e numerosi dell'America Latina. Cresciuti con il mito di Ivan Ramiro Cordoba, una delle più grandi bandiere della storia nerazzurra, anche se vivono parecchio lontano dall'Italia e da San Siro, i membri del club riescono a seguire l'Inter e a tifare con la passione di sempre. La loro speranza è di poter festeggiare il prima possibile lo scudetto della stella.

Inter Club Colombia racconta la sua storia: dagli inizi ad oggi

Come è nata e come si è sviluppata la vostra passione per l'Inter? “Ho iniziato a guardare il campionato italiano nei primi anni 2000. All'inizio mi piaceva la Lazio anche se provavo una certa simpatia verso l'Inter. La vera svolta è arrivata nel 2006 quando, giocando al mitico Pro Evolution Soccer 2006, scelsi l'Inter perchè ci giocava Ivan Ramiro Cordoba, iniziai a leggere la storia della squadra e dei giocatori e mi innamorai dei nostri colori”. Qual è la città colombiana dove avete più soci iscritti al club? “La città dove ci sono più interisti è Bogotà, seguita da Barranquilla. Cerchiamo di avere un'organizzazione decentralizzata, dove in ogni città della Colombia gli iscritti si riuniscono e organizzano i vari eventi. In passato abbiamo avuto l'onore di avere come ospiti Cordoba a Bogotà e a Medellin, Alvaro Recoba a Baranquilla e Fredy Guarin a Cali”. Avete soci solo in Colombia o anche in altri paesi? “Da questa stagione siamo riusciti ad ampliare il club. Attualmente abbiamo dei soci in Colombia, Stati Uniti e Spagna”. Quanto è stata importante per voi la figura di Ivan Ramiro Cordoba? “Ivan Ramiro Cordoba è un'istituzione del calcio colombiano ed internazionlale. Molti ragazzi colombiani, me compreso, sono diventati interisti per merito suo. È stato il primo giocatore colombiano a vincere la Champions League e, grazie ad un suo gol di testa in finale contro il Messico nel 2001, ha regalato alla Colombia l'unica Copa America della sua storia. Aldilà di questo, lui personalmente ci ha aiutato molto a creare questo Inter Club e ha spesso partecipato ai processi organizzativi e promozionali. Il nome del nostro club è dedicato a lui, non a caso si chiama Inter "Ivan Ramiro Cordoba" Colombia”. Avete mai avuto l'occasione di andare a San Siro? “Purtroppo ancora no. Spero però di poterci andare un giorno perché sarebbe un sogno favoloso”. Che ne pensate dell'arrivo di Cuadrado all'Inter e come avete reagito quando avete appreso la notizia? “L'arrivo di Cuadrado all'Inter inizialmente non mi ha fatto piacere a causa del suo passato juventino. Da tifoso posso solo sperare che si comporti in maniera professionale e che difenda nel migliore dei modi i nostri colori. Nei primi mesi lo aveva fatto ma purtroppo adesso si è gravemente infortunato”. Da tifosi che vivono all'estero, per voi è più importante il derby o la partita contro la Juventus? “Per molti di noi la partita più importante dell'anno è quella contro la Juventus, che personalmente è il club che meno sopporto a livello etico. Ogni volta che li battiamo per me è una soddisfazione infinita”. Quanti giocatori colombiani portereste all'Inter in questo momento storico? “L'unico giocatore della nazionale colombiana che vorrei vedere all'Inter è senza dubbio Luis Diaz. Penso che sia un giocatore fortissimo anche se difficile da collocare tatticamente negli schemi di Inzaghi”. Pensate che lo scudetto sia ormai vinto dopo gli ultimi risultati? “Ormai è difficile lasciarselo scappare. Tra qualche mese avremo la seconda stella sul petto. Ne sono assolutamente sicuro. Sarebbe fantastico se arrivasse proprio nel derby di ritorno contro il Milan”.