Inzaghi come Mourinho? La trasferta in Arabia ha riempito d'orgoglio il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi e rallegrato il patron Steven Zhang. Una nottata insonne e una telefonata alla squadra sono stati gli ingredienti principali per cucinare, come va di moda dire adesso, un altro record: l'Inter ha vinto una competizione per il quarto anno di fila. In tutta la storia nerazzurra ci erano riusciti soltanto i Moratti, Angelo e Massimo.
Il trionfo in Supercoppa ha restituito, inoltre, un altro importante verdetto:
Inzaghi ha raggiunto
José Mourinho nella classifica dei trofei vinti – cinque – da allenatore dell'Inter. Certamente i "tituli" del tecnico piacentino hanno un peso specifico diverso dai successi del portoghese. Da una parte due Coppe Italia e 3 Supercoppe, dall'altra due Scudetti, Champions, Coppa Italia e Supercoppa.
Sul podio dei tecnici
Inzaghi è ingolosito dalla possibilità di sorpasso sullo
Special One, perché in ballo c'è l'opportunità di sbalzare il portoghese fuori dal podio dei trofei. Il tecnico piacentino punta ora a mettere in bacheca il primo tricolore, conscio che lo Scudetto rimane l'obiettivo numero uno della società e che il suo operato sarà valutato, soprattutto, in funzione di questo. Alzare il sesto trofeo vorrebbe dire terzo posto in solitaria, ma anche attestarsi a -1 dai più vincenti di sempre: il
Mago Helenio Herrera e
Roberto Mancini, con 7 titoli cadauno.
Raggiungendo il gradino più basso del podio in coabitazione con Mou, Inzaghi ha dimostrato ancora una volta una grandissima capacità nel preparare le sfide "secche". I tornei a eliminazione diretta sono il suo forte sin dai tempi della Lazio: da tecnico biancoceleste era stato infatti capace di vincere due Supercoppe e una Coppa Italia.
Testa allo Scudetto
Vincere lo Scudetto richiede, però, abilità differenti: bisogna saper gestire le energie sul lungo periodo e non incappare in errori di percorso. Da questo punto di vista, il campionato 2021-22 ha già dimostrato a Inzaghi che non possono esserci distrazioni. Ecco perché dopo appena un giorno di stacco – "bonus" concesso dopo i festeggiamenti di Riyadh – la squadra tornerà al lavoro alla Pinetina a partire dalle 11 di oggi. E il messaggio di Inzaghi è lapidario: sono vietati i cali di concentrazione.
Ora testa allo Scudetto.