L'Inter ha 900 milioni di debiti. De Laurentiis non è certo nuovo a queste uscite. Ogni sua parola è ben dosata, calcolata e ha sempre un indirizzo ben preciso. Ieri sera nel post-partita ha accusato un po' tutti, senza inveire e insultare, ma con una calma e uno spirito ancora più taglienti. Perdere non è mai semplice, soprattutto in una stagione complicata in cui si è passato dalla vittoria dello scudetto ad un possibile e clamoroso posto
fuori dalla zona Champions League. Anche nella finale di Supercoppa
il Napoli non è apparso brillante, anche se in netto miglioramento rispetto alle ultime partite.
La situazione della stagione del club partenopeo non è delle migliori e
il presidente del Napoli sa sempre come spostare l'attenzione lontano dai suoi errori. Non si era mai visto un ambiente faticare così tanto solo per un cambio di allenatore e la perdita del difensore titolare. Fortunatamente
i giocatori del Napoli hanno preso le proprie responsabilità e sono pronti a ripartire in campionato nel migliore dei modi. Il lavoro di Mazzarri inizia a vedersi e sta dando i suoi frutti. Giocare
la Supercoppa in mezzo alla stagione è un grave difetto e le società sono tutte vittime di questa scelta.
De Laurentiis frecciata all'Inter
Il presidente del Napoli per difendere la sconfitta della propria squadra ha deciso di puntare sul
lato economico della questione. Una squadra che ha
un utile di 85 milioni nell'anno dello scudetto non potrà mai competere con società che hanno debiti per 900 milioni. Come sempre si usano i numeri a proprio favore e come fanno comodo, così sono più efficaci e fanno più effetto.
De Laurentiis prende un po' due piccioni con una fava, o meglio, con una dichiarazione;
900 milioni non ricorda solo il debito della società nerazzurra ma anche la cifra di aumenti di capitale che ha fatto la
Juventus negli ultimi anni.
Da grande maestro della comunicazione il produttore cinematografico
Aurelio De Laurentiis fa capire che chiunque vinca lo scudetto quest'anno, che sia
Juventus o Inter, solo quello vinto l'anno scorso dal
Napoli ha valore, perché vinto senza debiti. Poco importa se c'è
l'affare Osimhen che getta qualche ombra. In una sola intervista il presidente del Napoli riesce a smarcarsi dalle critiche, a fomentare il suo popolo e a lanciare frecciatine ai propri rivali.
Un genio.
Nelle
parole di De Laurentiis ci sono dati di fatto e inesattezze ovviamente. Il cambio repentino del suo parere sul mondo arabo hanno fatto ben capire quale sia la sua strategia comunicativa. Al
Napoli e al suo presidente va dato atto di giocarsela ad altissimi livelli pur mantenendo i propri conti sempre molto in ordine. Lui se la gioca con proprietà di gran lunga più potenti e ricche della sua e questi sono i suoi grandi meriti. "
Il mondo delle big" però è parecchio differente, non solo per i debiti ma anche per gli introiti.
Un dato che fa riflettere è il prezzo d'acquisto delle attuali rose. Sommando
i prezzi d'acquisto dei singoli giocatori il Napoli si piazza al secondo posto, dietro ovviamente al
"miracolo" Juventus, per un totale di 377,25 milioni. L'Inter, la strafavorita per lo scudetto, invece, ha acquistato i giocatori della sua attuale rosa spendendo un totale di 225,60 milioni ed è al quarto posto di questa classifica. Un dato che fa riflettere e che
ridimensiona le parole di De Laurentiis.
I debiti dell'Inter ci sono, tutti li conoscono, sono sempre in prima pagina.
Il presidente del Napoli lo sa che è un po' il punto debole della società e dei giocatori dopo le parole di
Acerbi e prova in qualche modo a lanciare la sua frecciatina, che fino ad ora non ha avuto alcun effetto. In un mondo dove sono i soldi a comandare e dove fino a ieri erano tutti in Arabia proprio per quello, sembra un po' assurdo buttarla in baraonda sui debiti. Poteva essere una buona mossa se
l'Inter non fosse già in prima pagina ogni giorno per questioni finanziarie, ma ormai tutti conoscono la situazione.
Intanto
il big match con la Juventus in campionato si avvicina e ci attendono due settimane di prime pagine, anche internazionali sui debiti della società nerazzurra e di
Steven Zhang. In uno sport in cui non si combatte più solo sui campi da gioco ma anche e soprattutto fuori, con giornali, dichiarazioni e social.