L’ex responsabile del settore giovanile dell’Inter, Roberto Samaden, che nel frattempo è stato confermato Responsabile della Sezione per lo Sviluppo del Calcio Giovanile dal presidente FIGC Gravina, ha espresso il suo pensiero riguardo la mentalità della sua ex società riguardo la gestione delle giovani promesse.
Da nerazzurro a nerazzurro
Rilasciando un'intervista a
Sportitalia, l’ex dirigente del vivaio dell’Inter, non ha avuto parole al miele per la società di Via della Liberazione che, a sua detta, non è riuscita a valorizzare, con un progetto ad hoc e a lungo termine, le giovani speranze interiste e il loro futuro calcistico.
In 33 anni di permanenza con l'Inter, Samaden detiene un record significativo: con ben
35 titoli nazionali conquistati con le giovanili nerazzurre e numerosi trofei internazionali (tra cui il
Torneo di Viareggio vinto 8 volte e il trionfo nella
NextGen, l'equivalente dell'attuale Uefa Youth League nata nel 2013-2014, nel 2012) possiede il primato di
dirigente più vincente della storia del calcio italiano ma, sebbene il suo ricordo sia ancora nitido nella memoria del club meneghino, lo stesso Samaden si dice molto rammaricato all'idea di non aver mai visto acquisire valore al lavoro condotto con i ragazzi del vivaio. Quel che è certo è che la situazione del club o particolari momenti della stagione non hanno aiutato la gioventù nerazzurra a emergere nel panorama della Serie A e acquisire quel prestigio raggiunto da altre società a livello giovanile. E' chiaro che risulti frustrante per un responsabile vedere, con la maglia di una squadra avversaria di alto rango, un giocatore cresciuto nel proprio settore giovanile.
Samaden si dice amareggiato nel vedere che oggi i giovani vengono spesso e volentieri coinvolti, specie come contropartite tecniche, nelle dinamiche del mercato; le società hanno necessità di produrre valore, utilizzando alle volte quel valore economico per arrivare ad altre tipologie di giocatore, già formato, esperto e decisivo. Per chi lavora con i giovani giocatori, secondo il dirigente orobico, è motivo di orgoglio vedere i propri ragazzi esordire in Prima Squadra perché questo non è solo il loro sogno, ma anche quello di tutte le persone coinvolte. Sicuramente, soprattutto negli ultimi 7-8 anni, c'è stato un numero di giocatori che oggi calcano frequentemente i campi da gioco della Serie A e non solo.
Gli anni e i successi con i giovani
Il dirigente 57enne approda a Zingonia in estate a seguito di un percorso professionale di tutto rispetto nell’Inter durato ben 33 anni, gli ultimi tredici in qualità di responsabile del settore giovanile. Un cammino costellato di successi, sportivi e non solo, per il neo dirigente orobico, cresciuto con il mito calcistico del settore giovanile proprio dell'Atalanta. Samaden ha contribuito al raggiungimento in totale di 35 campionati nazionali, l'ultimo ottenuto con la squadra Primavera nella stagione 2021-2022, consacrando il settore giovanile dell'Inter come uno tra i più titolati della categoria, oltre alla conquista di 6 Coppe Italia e 1 Supercoppa Primavera.
Fra i primati assoluti conquistati dalle squadre giovanili sotto la supervisione di Samaden, si segnalano la vittoria, nella stagione 2011-2012, di
tre titoli italiani su quattro con Primavera, Juniores-Berretti e Giovanissimi, di
tre scudetti su cinque nell'annata 2016-2017, sempre con Primavera, Juniores-Berretti e, questa volta, Allievi e di
altri tre scudetti la stagione successiva, con Primavera, Under-16 e Giovanissimi. In ambito internazionale, nell'anno del Triplete di Josè Mourinho, non passò inosservata la vittoria della formazione Under-18 nella prima e unica edizione della
Champions Under-18 Challenge, battendo i pari età del Bayern Monaco per 2-0, e il successo, ben più noto, nel 2012 della squadra Under-19, guidata da
Andrea Stramaccioni, nella prima edizione della
NextGen, dove i giovani nerazzurri superarono ai calci di rigore l'Ajax.