Juan Jesus è tornato a parlare del controverso episodio che lo ha visto protagonista con Acerbi.
A 64 giorni di distanza, dopo che lo scudetto aveva già da tempo preso la via di Milano, sponda interista, in casa Napoli si è tornati a discutere del caso Acerbi-Juan Jesus, episodio che ha scatenato le polemiche ed emerso durante la gara tra i Campioni d'Italia 2023 e la Beneamata del 17 marzo scorso. Il difensore brasiliano, che aveva accusato il giocatore nerazzurro di avere proferito insulti razzisti ai suoi danni durante il match di campionato, era rimasto visibilmente deluso dopo aver visto la sua accusa, alla quale è seguita l'indagine della FIGC e la presa in carico del caso da parte del Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea, cadere in archiviazione dopo la non condanna al difensore in forza all'Inter. Un giudizio che ha provocato la ferma e immediata contestazione da parte del club partenopeo, che si è in seguito dissociato dalla campagna antirazzismo promossa da Lega Serie A e schierata apertamente dal lato del proprio tesserato dimostrando la propria solidarietà inginocchiandosi durante l'esecuzione dell'inno della Serie A nei secondi precedenti l'inizio della sfida del weekend di Pasqua contro l'Atalanta. A distanza di due mesi da quel fine settimana di metà marzo, con l'Inter campione d'Italia e il Napoli fuori dalla corsa all'Europa, Juan Jesus è tornato sull'avvenimento in occasione di un evento speciale.
Vecchie scorie
Protagonista dell'iniziativa "Alleniamoci per la Pace", organizzata da Arci Mediterraneo presso il centro sportivo Kodokan di Piazza Carlo III, Juan Jesus ha avuto modo di parlare di temi delicati come il razzismo e la guerra, prima di tornare sul caso Acerbi e sui presunti insulti razzisti rimasti impuniti all'indomani dell'ultimo Inter-Napoli. In occasione dell'allenamento di una squadra di calcio molto speciale, formata da bambini costretti a fuggire dalle guerre e da alcuni coetanei italiani, Juan Jesus, accompagnato dal figlio, ha preso la parola per raccontare quanto accaduto nel corso di Inter-Napoli, partita terminata sul punteggio di 1-1, con un suo gol che al minuto 81 ha impattato la gara e fatto crollare l’imbattibilità dell’Inter in campionato dal 75°minuto in poi e caratterizzata dal discusso caso Acerbi.
Visibilmente commosso, il centrale brasiliano ha stretto a sé suo figlio, guardando negli occhi i presenti: "Voglio e devo essere un esempio di correttezza per i miei figli”, dichiara il difensore del Napoli tra gli applausi della folla giunta appositamente per l'evento. “Ho sempre fatto in modo di essere visto come una persona limpida e quanto mi è accaduto è davvero brutto. Nonostante sia stato fatto tutto quello che si poteva, non è andata come si sperava e io sapevo che sarebbe finita in questo modo”. Il difensore brasiliano conclude il suo intervento: "Nel calcio si può vincere e si può perdere. Sinceramente preferisco essere meno vincente ma un campione fuori dal campo".