Inter Club Venezuela si racconta. L'Italia di Luciano Spalletti vince la prima amichevole internazionale di questa settimana contro il Venezuela grazie alla doppietta di Mateo Retegui. Per tanti tifosi venezuelani di origine italiana è stata un'emozione incredibile vedere la loro nazionale affrontare l'Italia. Tra di loro c'erano anche dei ragazzi iscritti all'Inter Club del Venezuela, che hanno avuto la fortuna sia di assistere al match che di incontrare un idolo della tifoseria interista. Proprio nella giornata di oggi siamo riusciti a parlare con Ricardo Rinaldi, uno dei rappresentati del club che ci ha raccontato la storia del loro club e come hanno vissuto l'ultima sfida tra Italia e Venezuela.

Le parole dell'Inter Club Venezuela sull'Italia e i nerazzurri di oggi

Come è iniziata la vostra passione per l'Inter e come è nata l'idea di creare un Inter Club? "Nel mio caso, la passione per l'Inter è cominciata quando ero bambino e a trasmetterla è stata mia madre, grande tifosa nerazzurra. Nel nostro paese, a partire dagli anni 50 c'è stata una grande immigrazione proveniente dall'Italia e attualmente ci sono tantissimi venezuelani di origine italiana. Per questa ragione il calcio italiano è sempre stato seguito e ci sono tanti tifosi di diverse squadre. Il nostro club è stato fondato nel 2017 grazie ad un gruppo di appassionati che, già da diversi anni, si sentivano sui social. In tanti ci conoscevamo pure di persona anche se, in certi casi, venivamo da parti diverse del paese. La cosa che ci unisce è la grandissima passione per la Pazza Inter. Quest'anno abbiamo celebrato i 7 anni di vita del club. Nel corso di questi anni abbiamo sviluppato contatti con tanti Inter Club del Sudamerica con l'aiuto determinante di Javier Zanetti e Jorge Barril, giornalista argentino che lavora per ESPN. Il nostro sogno è quello di creare un unico Inter Club del Sudamerica".  Nell'ultima sfida tra Italia e Venezuela, per chi avete fatto il tifo? "Nella partita di giovedì abbiamo avuto il cuore diviso. Sosteniamo entrambe le nazionali poiché siamo venezuelani ma siamo anche orgogliosi delle nostre origini italiane. È stata la prima sfida tra Italia e Venezuela della storia. Si è trattato di un match amichevole e perciò hanno giocato diversi giocatori ma lo stesso Spalletti ha elogiato la forza fisica del Venezuela, che ha messo in grossa crisi l'Italia pur essendo meno forte dal punto di vista tecnico. Siamo contenti che si sia giocata questa partita e di come si è sviluppata".  Ho notato che dei vostri soci hanno avuto la fortuna di incontrare Nicolò Barella, come è andata? "Sí,  ad incontrarlo è stato un nostro socio che abita a Miami e ha avuto la fortuna di andare allo stadio e di scambiare 2 chiacchiere con Barella. Nicolò è stato molto gentile con noi e ha pure regalato i suoi pantaloncini ad un bambino".  I vostri soci vivono tutti in Venezuela o anche in altri paesi? "La maggioranza dei nostri soci vive in Venezuela ma tanti altri iscritti al club, per via della situazione attuale in cui versa il nostro paese, hanno deciso di emigrare. Però continuano a seguire l'Inter con orgoglio. Attualmente contiamo ben 70 soci e ce ne sono degli altri che non si sono ancora registrati ma ci auguriamo che possano farlo presto".  Ci sono calciatori venezuelani che vorreste vedere all'Inter? "L'unico che ci viene in mente è, senza alcun dubbio, Yeferson Soteldo".  Qual è il vostro giocatore preferito dell'Inter di oggi e dell'Inter del passato? "Di oggi sicuramente Nicolò Barella e Lautaro Martinez. Dell'Inter del passato ce ne sono tanti ma in cima alla lista mettiamo sicuramente Javier Zanetti, Ronaldo e Roberto Baggio".  Che ne pensate della stagione dell'Inter? Siete soddisfatti? "Siamo naturalmente molto contenti perché stiamo dominando il campionato e perché questa squadra vince e gioca davvero bene. Siamo ancora un po' amareggiati per l'eliminazione dalla Champions League! Allo stesso tempo noi tifosi siamo felici del lavoro di Simone Inzaghi e della nostra posizione in classifica, speravamo di fare meglio in Europa ma sono sicuro che le sconfitte servano per migliorare. L'anno prossimo ci rifaremo".