Lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport dall'esterno sinsitro ex Inter, Robin Gosens. Il tedesco, che attualmente milita tra le file dell'Union Berlino in Bundesliga, parla del suo presente e di quello che è stato il suo passato nella Milano nerazzurra. Era arrivato in nerazzurro con grande entusiasmo e voglia di fare, ma purtroppo per lui la parentesi milanese non è stata delle più positive. L'esperienza di Gosens all'Inter non è, di fatto, mai decollata a causa dei malanni fisici e di una continuità che non c'è mai stata. Giunto ad Appiano Gentile e considerato l'erede in campo di Ivan Perisic, l'ex nerazzurro ha vissuto un'esperienza che si è rivelata più da gregario, lasciando spazio alla crescita importante di Federico Dimarco. Lo scorso Agosto ha salutato i nerazzurri e l'Italia per trasferirsi in Germania, all'Union Berlino, dove come lui stesso ammette ha iniziato a trovare quella continuità che gli mancava e che gli consente di esprimersi meglio. In 32 presenze stagionali, considerando tutte le competizioni, ha infatti realizzato ben 7 gol e fornito un assist, ma nonostante questo la squadra tedesca non naviga in acque calme, e si trova attualmente a 6 punti dalla zona retrocessione.

"Mi manca l'Italia. Sono tedesco, ma mi sento anche italiano..."

gosens inter Nei suoi pensieri non c'è solo il presente, ma anche il passato trascorso tra Bergamo e Milano. Con gli orobici ha vissuto i momenti più importanti della sua carriera in Italia, diventando nel tempo uno degli esterni sinistri più incisivi del nostro campionato. Questo lo ha portato poi a Milano, sponda nerazzurra, ma li le cose non sono andate per il verso giusto, e quello che sembrava essere l'acquisto più importante per la catena di sinistra si è rivelato, invece, un mezzo fallimento. Nella sua intervista afferma come l'Italia e il campionato italiano, in effetti, gli mancano e nel guardare al futuro non chiude le porte ad un suo possibile ritorno: "È presto, come detto ora è tempo di pensare alla salvezza dell’Union. Poi ci sarà l’Europeo. Solo allora organizzerò le mie idee e deciderò il percorso migliore per la mia carriera e la mia famiglia. Nel 2026 c’è il Mondiale… Se deciderò di cambiare squadra, lo farò solo per un club italiano".