Sono passate ormai le sei di sera allo stadio Azteca di Città del Messico, quando Gianni Rivera sta per battere la punizione che potrebbe ridarci la speranza di raggiungere il pareggio nei tempi supplementari della semifinale del mondiale 1970 contro la corazzata tedesca di Franz Beckembauer, il regista del Milan scodella in area una palla che cade sui piedi del difensore Held, il quale non controlla e serve involontariamente l'unico giocatore libero al centro dell'area, Tarcisio Burgnich. Il terzino dell'Inter non si fa pregare e fredda con un secco diagonale il portiere Maier. Due a due . E' il via alla partita più emozionante della storia del calcio : Italia Germania 4 a 3. Ma chi è Tarcisio? Per i nerazzurri è semplicemente "La roccia", di lì non si passava. Fu il capitano della grande Inter di Herrera, Armando Picchi, a ribattezzarlo così quando l'arcigno difensore destro stese in uno scontro di gioco Carlo Novelli, giocatore della Spal ed ex compagno di Picchi. Egli si rivolse al capitano interista ancora da terra e Armando gli disse" ti capisco! Ti sei scontrato contro una roccia!" Burgnich è nato a Ruda in provincia di Udine il 25 aprile 1939, ha giocato con Udinese, Juventus, Palermo, ma soprattutto Inter, dal 1962 al 1974, dove ha vinto praticamente tutto prima di finire la sua carriera a Napoli. Dopo la stagione 1964/65 , il settimanale " Il calcio e il ciclismo illustrato " lo indicò, con il suo amico e compagno di squadra Giacinto Facchetti, come il miglior terzino d'ala del campionato. In Nazionale vanta 66 presenze dal 1963 al 1974 vincendo il campionato europeo del '68 e arrivando secondo ai mondiali del Messico. E' ricordato da tutti come un esempio di lealtà e di correttezza, malgrado il suo vigore agonistico e la sua decisione nei tackle. Campioni come lui, che preferiva i fatti alle parole forse non ne esistono più!