Inter-Napoli chiuderà il programma del weekend calcistico della ventottesima giornata di
Serie A. L'atteso appuntamento di San Siro, utile all'Inter per mettere un ulteriore mattoncino sulla strada verso la conquista del ventesimo scudetto e al Napoli per tenere viva la speranza di una qualificazione alla prossima Champions League, giunge dopo una due giorni di coppe europee che per le rispettive compagini hanno significato l'eliminazione dalla corsa alla coppa dalle grandi orecchie ed entrambe saranno motivate a portare a casa l'intera posta in palio.
La sfida Inter-Napoli, da diversi anni tornata in auge come una delle
grandi classiche del panorama calcistico del Bel Paese, trae le proprie origini nel lontano 1926, anno di fondazione della società partenopea. All'epoca il calcio italiano non è definito come quello attuale; non ci sono
paytv o
app streaming ne diritti tv perché la televisione arriverà giusto un anno dopo grazie all'intuizione di un inventore statunitense, Philo Farnsworth, che creò il primo schermo dotato di tubo catodico, rivoluzionando il mondo intero. La radio era uno strumento costoso e ancora non aveva spiccato il salto verso la trasmissione sportiva.
La
storia ha consegnato agli archivi una particolare curiosità: l'esordio in Serie A del Napoli avvenne proprio in una sfida con l'Inter, persa 0-3 in casa il 3 ottobre 1926. L'esordio a Milano per i partenopei fu molto più duro. La neonata squadra campana subì il pesante passivo di 9-2 il 16 dicembre dello stesso anno e bissato la stagione successiva con il risultato di 8-1.
Inter-Napoli: da Bonimba all'Inter dei Record
Inter-Napoli arriverà all'
edizione numero 77 dove i numeri sono decisamente favorevoli alla formazione di Simone Inzaghi. La squadra nerazzurra, tra le mure amiche, ha collezionato
51 vittorie, l'ultima delle quali maturata nella scorsa stagione grazie all'acuto di Edin Dzeko. La trasferta in quel di Milano per la spedizione azzurra non è stata mai semplice: in quasi cento anni di storia, il Napoli ha vinto sul campo dell'Inter per 9 volte, la prima delle quali nella stagione 1932-1933 quando si impose per 3-5. L'ultima affermazione azzurra risale alla stagione 2016-2017 quando un lampo di Callejon permise all'allora formazione guidata da Maurizio Sarri di espugnare la Scala del Calcio. Inter-Napoli significa anche
scontri scudetto. La scorsa stagione, il Napoli cadde a San Siro per la prima volta e sembrò che il campionato potesse essere riaperto, speranza in seguito sgretolatasi nuovamente sotto i colpi della banda di Luciano Spalletti.
Nella stagione
1970-1971, Inter-Napoli è uno dei crocevia per la lotta allo scudetto che vede i partenopei giocarsi punto a punto il tricolore con il Milan, mentre l’Inter insegue dopo un inizio stentato. Il 21 marzo a San Siro va in scena lo scontro diretto con il Napoli che a fine primo tempo conduce per 1-0 grazie al gol realizzato da Josè Altafini. Nella ripresa, l'Inter ribalta la situazione con le giocate di
Roberto Bonisegna, grazie a un rigore molto dubbio e a un colpo di testa dello stesso
Bonimba, testimoniato in un'immagine divenuta storica e definita una
quasi decapitazione da parte del difensore del Napoli Dino Panzanato, sebbene lo stopper partenopeo non colpisce l'attaccante nerazzurro, per il
2-1 finale. La vittoria permette all'Inter allenata da Giovanni Invernizzi di prendere il largo verso l'undicesimo scudetto.
Negli annali nerazzurri resterà per sempre l'indimenticabile annata
1988-1989 targata Giovanni Trapattoni che riportò l'Inter al trionfo tricolore dopo ben nove anni. Il
tredicesimo scudetto passa alla storia come lo Scudetto dei Record, dove l'Inter chiude a quota
58 punti in classifica riuscendo dove mai nessuna squadra era riuscita fino ad allora. Tale record è ancora vivo e rimarrà nella storia dei tornei coi due punti a vittoria. Proprio in un Inter-Napoli arriva l'
epilogo del campionato: la squadra di Trapattoni, in un San Siro che all'epoca è un cantiere a cielo aperto per la ristrutturazione in vista della Coppa del Mondo del 1990, davanti a oltre 60mila tifosi che aspettavano di poter dare sfogo alla propria gioia per un successo atteso a lungo e immediatamente successivo al trionfo dei cugini rossoneri della stagione precedente. La gara è decisiva, a fine primo tempo il Napoli è in vantaggio 1-0 grazie a un gioiello di Careca, pareggiato a inizio ripresa dall'autogol di Fusi su un tiro di Nicola Berti e sembra essere incanalata sul binario del pareggio fino a quando un bolide su punizione di
Lothar Matthäus all'83°minuto permette all'Inter di cucirsi sul petto il tredicesimo scudetto.