Il Derby della Madunina potrebbe consegnare aritmeticamente il ventesimo scudetto e la seconda stella all'Inter in caso di vittoria sul Milan. Milan-Inter ha spesso rappresentato il crocevia della stagione per entrambe le squadre; la storia della stracittadina milanese racchiude tra le proprie pagine la rivalità cittadina tra le due compagini che sin dal 10 gennaio 1909, anno del primo derby ufficiale disputatosi al Campo Milan di Porta Monforte, in pieno centro a pochi passi da Porta Venezia, si sono date battaglia per traguardi quali Champions League, Supercoppa Italiana e Coppa Italia ma solo una volta Milan-Inter ha davvero messo in palio lo scudetto.

4 Maggio 2008: Milano e il derby Scudetto

derby-2008-gol-milan Lunedì 22 aprile, Milan e Inter scenderanno in campo a chiudere la trentatreesima giornata di Serie A, fatto quanto mai inedito per il Derby di Milano che mai nella propria storia si è disputato in campionato nel primo giorno della settimana. La squadra nerazzurra, in caso di vittoria, potrà chiudere matematicamente qualsiasi discorso legato a una possibile rimonta dei cugini rossoneri per il titolo e griffarsi così del ventesimo titolo italiano e della seconda stella, battendo i rivali cittadini nella corsa a chi per primo se la sarebbe accaparrata. Oltre a essere originale il fatto di giocare in settimana, Milan-Inter non ha mai garantito, a nessuna delle due compagini, la certezza di laurearsi Campione d'Italia in faccia ai rivali se non in un'unica occasione. Agli appassionati di statistiche e nostalgici calcistici con grande memoria non sarà sfuggito che nella stagione 2007-2008, in piena bagarre scudetto con la Roma di Luciano Spalletti capace di rimontare lo svantaggio massimo di 11 punti dai nerazzurri in classifica, Milan-Inter ha rappresentato la grande occasione per il popolo interista di vincere lo scudetto sotto il naso dei cugini. Una vittoria dell'Inter nel derby avrebbe portato la squadra a quota 84 punti, con la Roma impossibilitata a superarla anche vincendo tutte le partite rimanenti per via degli scontri diretti sfavorevoli. L'allora squadra guidata da Roberto Mancini poteva dunque vincere il suo 16° scudetto in casa dei cugini, ma le cose andarono diversamente. Falcidiata dagli infortuni e dalla stanchezza che inspiegabilmente l'ha colpita a poche tornate dalla fine del campionato, l'Inter si presenta all'appuntamento delle ore 15 a San Siro consapevole che una vittoria le regalerebbe il trionfo proprio contro il Diavolo, Campione del Mondo in carica e in piena lotta per l'ultimo posto disponibile in Champions League con la Fiorentina. La prima frazione di gioco vede un dominio territoriale del Milan che costruisce diverse occasioni soprattutto con Filippo Inzaghi senza però riuscire a trafiggere Julio Cesar. L'acchiappasogni deve però arrendersi a inizio ripresa: dopo un autorete rischiato da Vieira, il Milan sale di ritmo e al 51' Inzaghi porta in vantaggio il Milan con un movimento da vero rapinatore d'area qual era su invito di Kakà. Il pallone d'oro 2007 si ripete al 56': un errore di Vieira su pressione di Ambrosini spalanca le porte della rete al fantasista brasiliano che buca nuovamente il connazionale Julio Cesar per il 2-0. La reazione dell'Inter arriva tardiva. Dopo il raddoppio del Milan, i nerazzurri si riversano in avanti senza aver più nulla da perdere. Mancini inserisce Balotelli per ravvivare l'attacco ma il colpo decisivo lo sferra Julio Ricardo Cruz alla mezz'ora di gioco. El Jardinero riaccende le speranze nerazzurre su punizione per il 2-1 al 30' del secondo tempo che però non riescono a scardinare il fortino difensivo milanista perdendo così partita e matchpoint scudetto. Il presunto derby tricolore dell'Inter si trasforma così nel trionfale successo del Milan che in un colpo solo abbatte i rivali e scavalca la Fiorentina nella corsa all'Europa che conta. Un'ora a forti tinte rossonere, mezz'ora a favore degli allora Campioni d'Italia ed ecco spiegato il 2-1 di una partita iniziata con sfottò e coreografie e lo stadio esaurito in ogni ordine di posto. La speranza del popolo interista risiede nel non ripetere quella giornata e portare a termine il lavoro, al contrario dei sostenitori milanisti che sognano di ripetere l'exploit di 14 anni fa e, chissà, tenere vivo quell'utopico desiderio di riaprire i giochi a cinque giornate dal termine.