Sacchi per salvare la stagione del Milan al di là del derby, Matri per l'Europa League che rende amari gli scudetti: mentre l'Inter vince meritatamente.
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Il dolore degli altri è dolore a metà" cantava il cantautore genovese Fabrizio De André, nella bellissima
Disamistade, canzone presente nell'album
Anime Salve del 1996. Scomodiamo per un attimo i versi eterni di Faber, per affermare che anche la gioia degli altri, è gioia a metà.
Un fatto che potrebbe essere trasportato anche nelle piazze profane del calcio e delle sue molteplici voci di esperti e tifosi. Due categorie che, oggi più che mai, sembrano in realtà combaciare per un mix che ha poco a che fare con i tecnicismi di questo sport.
Tra le varie voci che, nelle ultime settimane, sono emerse in programmi TV e interviste, ci sono anche quelle di
Arrigo Sacchi - ai microfoni della
Gazzetta dello Sport - e quelle di
Alessandro Matri - opinionista per
Dazn - che hanno voluto pendere per dichiarazioni che avrebbero inevitabilmente infiammato gli animi dei tifosi nerazzurri.
Cosa può fermare la gioia per lo Scudetto?
Partendo con ordine, il primo a gettare benzina sul fuoco - quello della rivalità cittadina tra Inter e Milan - è stato Alessandro Matri. Durante la trasmissione di "
Tutti bravi dal divano" di
Dazn, l'ex-attaccante di Juventus e Milan, ha voluto replicare ad Emanuele Giaccherini - il quale ha affermato che perdere il derby avrebbe reso più amara la stagione nerazzurra - dichiarando che una vittoria dei rossoneri in
Europa League renderebbe più amaro lo Scudetto dell'Inter.
A rincarare la dose sono le recenti dichiarazioni di Arrigo Sacchi durante l'intervista per il quotidiano sportivo. Alla
rosea, l'ex-tecnico rossonero e della Nazionale ha voluto ribadire che la stagione del Milan non andrebbe giudicata in base al risultato del prossimo derby - e che il secondo posto sarebbe un ottimo risultato, vista la "rivoluzione" sul mercato e il
presunto divario di investimenti rispetto ai rivali cittadini.
Due posizioni che, però, non tengono conto di molte cose. Proprio sull'ultimo punto, relativo agli investimenti di mercato di Inter e Milan, sono
presto smentiti dai numeri e dal valore delle due rose. Un punto in comune è la questione dell'Europa League: un trofeo prestigioso, importante, che - come ha affermato Sacchi - non è mai stato vinto da una squadra italiana (se non contiamo quando la competizione si chiamava Coppa UEFA).
Ma al di là del valore - che non va messo in discussione - dell'Europa League, non va fatto passare per "amaro" uno Scudetto. Soprattutto quando questo arriva al termine di una stagione condotta in maniera esemplare. L'Inter si ritrova a mettere in fila record su record, primati tra i principali campionati europei, gol fatti e subiti, clean sheet e così via - andando sempre più verso lo storico
obiettivo della seconda stella: che potrebbe arrivare proprio
al termine del derby di Milano, di fronte agli occhi dei rivali di sempre.
Vero che una stagione comunque buona del Milan (consolidamento del secondo posto e ancora in Europa League) non va giudicata in base al risultato del prossimo derby. Ma è anche vero che perderlo significherebbe tante cose, molte di più di quelle che queste dichiarazioni rischiano di non far emergere.
Per l'Inter, vincere questo derby, significherebbe portare a casa
il sesto derby di fila. Affermerebbe il dominio nerazzurro sulla parte rossonera, in continuità con quanto fatto nell'anno solare del 2023 (dove l'Inter ha vinto tutti e cinque i derby di Milano) - che sarebbe poi condita con il trionfo dello Scudetto.
Che è tutto, tranne che amaro (o meritato esclusivamente per presunti investimenti maggiori rispetto alle rivali).