Brozovic domani sarà allo stadio a tifare Inter. Un giocatore che ha sicuramente lasciato il segno nel cuore dei nerazzurri. Otto anni e mezzo con la maglia dell'Inter caratterizzati da grandi successi e momenti di difficoltà. Con
Spalletti il momento della sua svolta, passato in poco tempo dai
fischi di San Siro a prestazioni da applausi nel ruolo di regista, rendendolo uno dei centrocampisti più forti della serie A.
Il regista croata offriva delle
prestazioni eccellenti fatte di corsa e sostanza. La sua assenza per infortunio nella primavera della prima stagione di
Inzaghi all'Inter, ha mandato in crisi il gioco nerazzurro, causando
una serie di risultati negativi che ha compromesso la vittoria dello scudetto, vinto poi dal Milan di Pioli.
L'assenza di Brozovic sembrava il vero punto debole della squadra, tanto che
Marotta e Ausilio corsero subito ai ripari per trovare un uomo per la panchina che potesse sostituire il croato in casi di necessità. La stagione scorsa, le cose si fecero difficili e il mondiale a metà campionato complicò ancora di più le condizioni di
Brozovic che saltò molte partite per infortunio. Quella fu l'occasione di
Inzaghi di trovare nuove soluzioni e non fidandosi ancora del neoarrivato
Asllani fece affidamento su
Calhanoglu.
La storia recente la conosciamo, il turco sta diventando
un regista perfetto, un uomo fondamentale per
Inzaghi. Prestazioni sempre di altissimo livello che lo rendono uno dei centrocampisti più forti della serie A.
L'Inter, almeno tatticamente e a livello di gioco ha dimenticato in fretta
Marcelo Brozovic che intanto ha già conquistato i suoi nuovi tifosi del
Al-Nassr.
Brozovic allo stadio per tifare Inter
Il suo legame con i colori nerazzurri e innegabile. Il giocatore non sembrava avere intenzioni di lasciare la squadra ma spinto dalla società e dai
soldi arabi alla fine ha lasciato l'Inter. Il suo impatto nel campionato saudita è stato davvero importante, la sua corsa e la voglia di far bene agli europei (nel girone con l'Italia) gli permettono di offrire delle prestazioni di gioco
sempre di alto livello e di aiutare la sua squadra a lottare per il vertice.
L'Inter in questa
Supercoppa giocherà proprio nello stadio di casa di
Marcelo Brozovic, dove di recente i tifosi del Al-Nassr l'anno osannato con un enorme striscione a lui dedicato. Un idolo quasi più dello stesso
Cristiano Ronaldo. Un simbolo proprio come lo era diventato all'Inter.
La Lega di serie A, vista l'occasione, ha invitato sia
Brozovic che
Milinkovic Savic a vedere la partita tra
Inter e Lazio. Due dei centrocampisti più forti della serie A degli ultimi anni, entrambi allenati da
Simone Inzaghi. Un'occasione per il centrocampista croato anche per far
visita ai suoi vecchi compagni e ricordare insieme i successi ottenuti nelle ultime due edizioni della Supercoppa. Difficilmente Brozo rifiuterà l'invito e non vedrà l'ora di poter sostenere allo stadio i suoi ex compagni, in particolare il suo caro amico
Barella.
Brozovic dimenticato grazie a Calhanoglu
Questa estate a detta di tutti,
l'assenza di Brozovic sarebbe stata troppo pesante. L'Inter non l'ha sostituito sul mercato e ha scelto di andare su altri ruoli del centrocampo acquistando
Davide Frattesi. Inzaghi credeva tantissimo in
Calhanoglu e la sua fiducia fino a questo momento è stata ampiamente ripagata.
Quest'anno il turco
ha alzato moltissimo il suo livello ed è sempre più vicino alle prestazioni di
Brozovic con la maglia dell'Inter. Il
Calhanoglu visto negli ultimi mesi, ha tanta corsa, ottima attenzione tattica, carattere con interventi davvero perfetti e un tiro e una precisione su rigore che certamente superano quelle del centrocampista croato.
Un ennesimo passaggio di consegne in questa era di
Inzaghi, ma che grazie al mister e ai suoi giocatori, anche questa assenza è risultata meno pesante del previsto. Chissà che proprio in questa
Supercoppa non avvenga un passaggio di consegne definitivo, con una prestazione di alto livello di
Calhanoglu che possa confermare che la difficile sostituzione di
Brozovic è completamente avvenuta. Da non dimenticare anche il merito dei compagni, perché questa possibilità è nata anche grazie al grandissimo talento di
Mkhitaryan. Una dimostrazione che il calcio è fatto di tanti piccoli dettagli che possono cambiare le sorti di diversi giocatori.