Non posso fare armeno di te. La strada di avvicinamento verso la sfida contro la Roma procede nel segno di un grande ex.
Il Corriere dello Sport mette in luce i numeri di
Henrikh Mkhitaryan, prelevato dai giallorossi per svolgere il ruolo di jolly di lusso, per poi ritrovarsi ad essere il titolare imprescindibile di mister Inzaghi. In questa stagione, l'armeno è stato schierato titolare per
28 partite su 31 e in due match è subentrato a gara in corso.
Mkhitaryan è la stella di Inzaghi
Numeri che vanno oltre ad ogni più rosea previsione. Perché se è vero che Mkhitaryan ha il palmarès del vincente – dopo l'Europa League con lo United nel 2017, ha saputo conquistare la Conference con la Roma prima di arrivare a Milano, portando a casa una Coppa Italia e due Supercoppe con l'Inter –, il suo impiego da titolare non era assolutamente scontato, anche solo a inizio stagione.
Il cospicuo investimento della società nerazzurra per
Davide Frattesi ha portato numerosi addetti ai lavori a pensare che l'armeno avrebbe potuto rappresentare un rincalzo eccellente per il gruppo di Inzaghi. E invece no: se si esclude Sommer,
Mkhitaryan è il giocatore più utilizzato con 1793 minuti disputati. Il suo marchio di fabbrica è l'intelligenza tattica, una qualità che lo mette al servizio dei compagni tanto in fase difensiva quanto in costruzione.
Tra il passato e il futuro
E a proposito della Roma – ricorda il
Corsport – non è un caso se il suo arrivo in nerazzurro da svincolato aveva mandato su tutte le furie
José Mourinho. Del resto, anche i suoi numeri nella Capitale sono da top: 117 presenze e 29 reti in giallorosso. Tra due giorni, l'armeno si troverà di fronte alla sua ex squadra per la quarta volta, con il ruolo di sicuro titolare.
Per il futuro si vedrà, anche perché l'Inter ha già prenotato Zieliński per rinforzare il centrocampo. Ma non datelo per finito: Miki ha già dimostrato che le 35 primavere non sono un problema, e Inzaghi non può fare altro che godersi la sua stella. Poiché sabato
l'allenatore piacentino non sarà in panchina, vorrà dire che la dedica arriverà dalla tribuna:
non posso fare armeno di te.