Il titolo di campione d'inverno è sicuramente un'ottima cosa di cui essere contenti ma è cosa giusta non abbassare mai la guardia. Spesso accade che nel girone di ritorno i valori si ribaltino e che il campione d'inverno, alla fine, non corrisponda a quello finale. Infatti in quattro occasioni degli ultimi 14 campionati, il titolo ha cambiato direzione finendo non nella bacheca della squadra campione d'inverno. L'Inter lo sa bene e l'ha scoperto a sue spese quando, nel 2021, fu il Milan a vincere lo scudetto, nonostante fu l'Inter a laurearsi campione d'inverno in quell'annata. Successe l'esatto contrario l'anno prima, nel 2020-21 quando, al giro di boa, il Milan era davanti a tutti con l'Inter a inseguire e il campionato si concluse con i nerazzurri campioni d'Italia. Famoso anche quanto successo nel campionato 2017-18, l'anno del grande inizio del Napoli di Sarri che chiuse il girone d'andata a +1 rispetto alla Juventus. La Signora sorpassò i partenopei  alla ventisettesima giornata battendo all'Olimpico la Lazio, mentre il Napoli perse in casa contro la Roma. Gli azzurri riaprirono il torneo alla trentaquattresima vincendo a Torino contro gli odiati rivali con un gol di Kalidou Koulibaly e si portarono a -1, ma la giornata successiva la Juve vinse contro l'Inter a San Siro sotto una pioggia di polemiche, mentre il Napoli cadde sotto i colpi di Giovanni Simeone, autore di una tripletta in quel Fiorentina-Napoli 3-0. E poi c'è la rimonta più clamorosa: il 2015-16 della Juventus. Dopo una partenza disastrosa che vide i bianconeri a -11 dalla Roma capolista dopo dieci giornate, grazia ad uno scossone i bianconeri chiusero a -2 dal Napoli, grazie ad una striscia di 9 successi di fila. La formazione di Allegri vinse anche lo scontro diretto contro il Napoli grazie ad un gol di Simone Zaza che permise il sorpasso sugli azzurri. Queste situazioni sono un'ulteriore conferma che il titolo d'inverno non è affatto una garanzia di vittoria finale e che occorre sempre tenere alta l'attenzione. Per questo motivo, l'Inter di Inzaghi non dovrà abbassare la guardia nel girone di ritorno vista la poca distanza dalla Juve seconda a -2 e dal fitto calendario che si è delineato da qui ai prossimi mesi.