La fiamma di Inter-Napoli non si è spenta al triplice fischio di Mariani, e tantomeno lo sta facendo ora. Questo perché ad alimentare il fuoco nei momenti immediatamente successivi, con strascichi evidenti ancora oggi, ci ha pensato il mister partenopeo, Antonio Conte, presentatosi con una particolare vena polemica all’incontro con la stampa dopo i 90′ minuti.
L’Antonio Furioso
A suscitare la rabbia del mister leccese è stato il rigore concesso ai nerazzurri nel corso della ripresa, evento che avrebbe potuto cambiare la storia della partita e, forse, addirittura del campionato se poi Calhanoglu avesse trasformato la realizzazione dagli 11 metri, che si è invece stampata sul palo alimentando i rimorsi in casa Inter. A detta di Conte concedere il calcio di rigore per il fallo di Anguissa su Dumfries è stato un errore madornale da parte di Mariani, l’arbitro di campo, ma lo è ancor di più del VAR. Questo perché il VAR, sempre secondo il manuale Contiano, sarebbe dovuto intervenire per revocare il rigore, ma da regolamento ciò non era possibile. Proprio il regolamento è ciò che ha mandato Conte su tutte le furie, sostenendo come non vi sia chiarezza su come, quando e perché il VAR possa essere o meno chiamato in causa, evidenziandone tutta la sua fallacità, la stessa fallacità che non ha per nulla tirato in causa quando il rigore concesso ad Empoli al suo Napoli è stato a dir poco generoso e pieno di dubbi.
La risposta di Marotta
Proprio al Presidente nerazzurro, Beppe Marotta, è toccato intervenire sulla questione rigore-Conte, richiamando tutti a ricordare la capacità del linguaggio di Antonio Conte per mettersi in guardia dalle sue polemiche, per poi esprimere il proprio parere sull’accaduto e rimarcare la propria fiducia nell’utilizzo della tecnologia: “Conte è una persona intelligente e grande comunicatore. Ha il suo obiettivo quando parla. Il rigore? L’arbitro era vicino all’azione, quindi il contatto sicuramente c’è stato. Il dibattito sul VAR è sempre costruttivo, e con il suo utilizzo gli errori sono diminuiti. Poi in questo caso il rigore era ineccepibile“.
Il focus si è poi spostato solo sul mondo Inter, con Marotta che ha dovuto rispondere a tutti coloro che credano come l’Inter non sia più la squadra dello scorso anno, scegliendo la via della tranquillità e rasserenando chi, sia tra le fila nerazzurre che non, sta dando troppo adito a questa concezione: “Le nostre performance in Champions mi sembrano di tutto rispetto. In campionato siamo ad un punto dalla vetta. Anche lo scorso anno noi eravamo cacciatori e la Juventus era la lepre, ora c’è il Napoli davanti. Quello che cambia rispetto allo scorso anno è che c’è un gruppetto di squadre che meritatamente occupano le posizioni di vertice. È tutto ancora molto lungo, ci sono tante partite e e tanti punti e quindi per ora è fondamentale restare attaccati alla vetta. Poi gennaio e febbraio saranno i mesi determinanti. Champions o campionato? Credo che una grande squadra debba rispondere ad ogni competizione, non c’è distinzione fra campionato e Champions League. Noi vogliamo essere protagonisti fino in fondo, poi dipenderà anche dagli avversari e da ciò che riusciremo a dimostrare“.