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Lo stato di “salute” dell’Inter

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Lo stato di “salute” dell’Inter

Siamo nelle mani della Famiglia Zhang o di un fondo americano che attende il cadavere che passi davanti sul bordo del fiume?

Lo stato di “salute” dell’Inter. Siamo nelle mani della Famiglia Zhang o di un fondo americano che attende il cadavere che passi davanti sul  bordo del fiume?

Partiamo dall’ormai famoso shortage di liquidità che giorno dopo giorno ha iniziato a disturbare la salute finanziaria dell’Inter, inducendola a ritardare e poi sospendere la regolarità dei pagamenti del club.

Il virus dello shortage ha iniziato a minare gradualmente la salute finanziaria della beneamata fin dalla scorsa stagione ed è esploso nei primi mesi del 2021, quando diventarono di dominio pubblico le notizie riguardanti alcune situazioni pregresse, quali il mancato pagamento degli stipendi ai giocatori relative agli ultime mesi del 2020, il mancato pagamento di rate del players trading – vedasi Hackimi – ecc. ecc. – .

Non era necessario l’intervento di un guru della finanza per stabilire che era necessario intervenire ed anche rapidamente per ristabilire una situazione virtuosa delle finanze nerazzurre… Alcuni noti commentatori videro in tempi non ancora sospetti e poco conosciuti al grande pubblico, la impellente necessità di rifinanziamento del club.

Le misure fissate dal governo della Repubblica Popolare Cinese avevano già circoscritto la possibilità di intervento diretto del Gruppo Suning sia per le attività di core business, che per tutte le attività non direttamente connesse – calcio in dettaglio – obbligando Zhang Senior a sciogliere il club cine in cui militava Eder ed ovviamente gli investimenti fuori dal confine del paese.

Tali attività avevano iniziato a minare anche il core business in patria, vi fu un primo intervento del governo che obbligò Zhang a cedere ad aziende statali parte del pacchetto di controllo del gruppo per tentare di ridimensionare una situazione sulla via di una compromissione grave del colosso di Nanchino.

Non fu sufficiente, negli ultimi tempi è arrivato un ulteriore intervento governativo a sostegno, il gruppo fu costretto a cedere altre azioni e Zhang Senior è vicino a perdere il controllo del gruppo già in Cina. (Nota: esiste un “lavoro di analisti” pubblicato, che hanno ricostruito le varie operazioni…), che mi pare inutile pubblicare…

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In Italia Suning continuava a mostrare la corda e la situazione è andata via via peggiorando, tanto che i riflessi diretti sul “Gruppo Inter” andavano via via peggiorando…

Suning si mise sui mercati finanziari alla ricerca di un prestito ponte  e si arrivò alla trattativa degli inglesi di BC Partners, che ben presto da operazione di “prestito ponte” si indirizzò verso una cessione del club al gruppo inglese.

In quella trattativa “pare” sia stato richiesto da Suning 1miliardo di Euro per la cessione del club, con accollo dei debiti controfferta di BC Partners 850 milioni di Euro. La trattativa andò a monte, a nostro parere non poteva essere altrimenti.

La richiesta di Suning di 1 miliardo con accollo dei debiti è parsa assurda, facendo una semplice operazione: accettare la richiesta di Suning di 1miliardo, corredata dall’accollo dei debiti correnti scaduti ed a scadere nel breve, dei debiti obbligazionari in scadenza nelle stagioni successive, il corredo dei crediti regionali difficilmente reperibili era un capestro: portava ad una valutazione astronomica…

Da Londra si mormora che l’offerta di BC Partners per l’intero pacchetto azionario Inter fosse ZERO, con accollo dei debiti e dei crediti regionali, ritenuti difficilmente esigibili. La notizia fu trattata da tutti con molta leggerezza e pochi approfondimenti…

Suning tornò all’idea del prestito ponte, e qui semplifichiamo il racconto: l’accordo per il prestito ponte arrivò intorno a fine maggio tra Suning e il fondo Oaktree Capital fu concluso un accordo per un finanziamento da 275 milioni di euro, che ha portato la società californiana a immettere subito nelle casse nerazzurre liquidità per 50 milioni di euro.

Tuttavia, non arrivarono notizia chiare le tempistiche con le quali saranno erogati gli ulteriori 225 milioni di euro rimanenti, il cui versamento – secondo indiscrezioni – sarebbe legato al raggiungimento di alcuni obiettivi finanziari.

Fatto sta che tre mesi orsono l’agenzia di rating Fitch attribuì un giudizio BB- al debito obbligazionario dell’Inter, pari a 375 milioni.


Un distressed asset è ritenuto interessante se, una volta ridotto il debito correlato, lo stesso produce flussi di cassa o esprime un valore coerente con il livello di debito…

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Poche righe che spiegano perché, il prestito sia garantito dal pegno sulle azioni Inter di proprietà degli Zhang e perchè il presidente nerazzurro Steven Zhang abbia chiesto alla squadra di tagliarsi due mensilità di stipendio e stia progettando la riduzione stipendi del 20% – indicato dalla  stima dell’agenzia di rating –  ed abbia programmato una dismissione di giocatori. Primo obiettivo è generare una importante plusvalenza per “raddrizzare” la tendenza ad una forte perdita nel bilancio al 30 giugno 2021.

Ovviamente l’attuale situazione influenza l’andamento dell’esposizione obbligazionaria dell’Inter per i due bond in scadenza alla fine del prossimo anno, che sono in piena fase di rinegoziazione. Impossibile non seguire questi suggerimenti, a meno di voler incorrere nelle reazioni negative delle società finanziarie coinvolte nel collocamento.

Un aiuto potrebbe arrivare da Oaktree Capital che ha in portafoglio una quantità importante di queste obbligazioni. La presenza di questo nuovo socio a tutti gli effetti, del club nerazzurro, tra i maggiori titolari di quote dei bond dell’Inter può alleviare in parte il peso della posizione debitoria. Ma resta la necessità di adeguarsi all’esigenza del ridimensionamento nonchè del monte-ingaggi.

Appare chiaro che l’Inter è al momento legata mani e piedi al fondo Oaktree, che possiede pegno su tutte le azioni di Zhang, la quota azionaria di Lion Rock e gran parte delle quote del debito obbligazionario del club.

Nella seconda parte dell’articolo che pubblicheremo in serata, al più tardi nella mattinata di domani, tratteremo il problema cessioni, propedeutico alle plusvalenze più importanti, all’abbattimento degli ammortamenti, alla percentuale del taglio degli stipendi e alle ulteriori azioni necessarie ad imboccare la via di una gestione virtuosa… Con i primi 50milioni di Oaktree l’Inter ci farà ben poco. Altri soldi arriveranno solo in caso vengano rispettati gli accordi di cui sopra.

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