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Lo Monaco

A cura di Flavio Verzola.

“Io conosco Monaco di Tibet, Bayern di Monaco, gran premio di Monaco, Monaco Montecarlo”. Monaco con l’accento sulla finale alla francese, si presenta al Meazza con la voglia di stupire.

Col senno di poi si potrebbe descrivere la serata di ieri, come una passeggiata romantica al chiaro di luna, invece nulla era così scontato.

I terribili ragazzi biancorossi arrivano con l’esigenza di una vittoria, mentre per noi basterebbe un pareggio per la sicura qualificazione tra le prime otto, evitando così un’ulteriore doppia sfida ai play off.

La storia ci insegna che quando abbiamo il doppio risultato utile, questa squadra, tradizionalmente svagata, spesso si inceppa e incappa in figuracce. Per la società, oltre al risultato sportivo, arrivare tra le prime otto, vuole anche dire una barcata di sesterzi, che di questi tempi non sono affatto da disprezzare. Ergo il Demone li carica a molla, catechizzandoli sull’importanza della partita, mettendo in campo la formazione titolarissima. Al Derby si penserà a partita finita. La forza di questa squadra è anche una maturità acquisita, nell’affrontare al meglio partita dopo partita, belli carichi e concentrati.

I monegaschi sono tutt’altro che in gita premio, sono terzi in campionato e hanno tra le loro file un paio di talentini dal futuro radioso. Dalle loro file sono sbocciati campioni assoluti, come Henry, Trezeguet, Thuram papà e forse il più celebrato di tutti, un certo Kylian Mbappe, che ha delle discrete doti! Certo che a Montecarlo sembra di vivere nelle favole.
Alfred Hitchcock dirige nel 1955, la futura principessa di Monaco, la divina Grace Kelly, coprotagonista insieme a Cary Grant, nel capolavoro “Caccia al Ladro”. Ambientato proprio nel Principato, diventato da allora, il centro di gravità permanente del jet set internazionale. Residenza prestigiosa e agognata da tutti i vip del mondo, magari anche per le sue allegre leggi fiscali!

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Ricordo nell’estate del 2010, una trasferta divertente ma sfortunata per noi, allo stadio Louis II, la prima supercoppa europea, perdemmo due a zero con l’Atletico Madrid di un certo Aguero, e Diego Milito si fece parare pure un rigore! Mi ritorna in mente un caldo atroce, passeggiando per Montecarlo, noi tre sudati marci, mentre ragazze fresche e profumate ci svolazzavano intorno, suscitando la nostra invidia e ammirazione! Di sicuro una cementificazione selvaggia ma con criterio, sotto lo stadio, e praticamente sotto ogni struttura, ampi parcheggi sotterranei a costi persino accessibili, proprio come nei nostri centrocitta!

Tornando a Milano e alla stretta attualità, ieri sera si sentiva qualcosa di veramente speciale nell’aria! “I can feel it coming in the air tonight” cantava quel genio assoluto di Phil Collins, che oggi compie 74 primavere, essendo nato il 30 gennaio 1951!

Altra sensazione positiva, siamo entrati nell’anno del Serpente dell’oroscopo cinese, con ovvio e rassicurante riferimento al biscione nerazzurro Visconteo, insomma i segnali per una serata storica c’erano tutti!

Nella mente contorta di noi tifosi, ci creiamo sempre delle realtà alternative che ci rassicurano, e quando poi si verificano, ci sentiamo come dei maghi che predicano il futuro. Sapete quante volte nei post partita vittoriosi o anche perdenti, ho sentito frasi del tipo ” me lo sentivo che era una giornata di m…!” O sbausciate di arroganti sicurezze, che col senno del poi sono persino divertenti ” me lo sentivo che avremmo stravinto!” La verità è che nel calcio come nella vita, del doman non vè certezza! Qualche certezza veramente c’è… o quasi! Che Lautaro sia spietatamente fenomeno, è oramai un dato di fatto, come aver raggiunto un certo Sandrino Mazzola come reti segnate in Champions! Che Hutter sapesse di aver di fronte un altro fenomeno di nome Marcus Thuram , avendolo allenato ai tempi del Gladbach, e nonostante questo nei primi venti minuti è stato semplicemente devastante!

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Che ormai l’Inter ha acquisito una concentrazione particolare in Champions, forse figlia della consapevolezza di aver perso col City in finale, solo per pochi minimi dettagli. Queste sono tutte certezze, che magari non ci faranno vincere la coppa dalle grandi orecchie, ma chi la vincerà, dovrà sicuramente fare i conti anche con noi. Altra certezza è la ormai definitiva trasformazione di Arna da calciatore a paracarro…e mi dispiace perché il ragazzo ha voglia e si vede, ma sembra quasi vittima di una macumba! Certezza o meglio speranza, l’esordio frizzante di un emozionatissimo Giacomo De Pieri, un baby nerazzurro di cui sentiremo molto parlare.

Insomma serata da gonfiare il petto in perfetto bauscia style, a contorno le sconfitte degli altri, sono la miglior cornice per un quadro da grande autore! Il peggior in campo, nemmeno a dirsi è ancora l’arbitro, che strano vero? Evidentemente siamo sfortunati! Non vede almeno due rigori, ribalta falli solari e dispensa gialli assurdi! Tutto il mondo è paese!
Come dice Paolino, se giochiamo come sappiamo, anche un arbitraggio pessimo, non cambia il risultato finale. Una postilla, perché forse mi sono dilungato troppo…. il clima in panchina negli ultimi venti minuti era una risata continua, il gruppo è veramente unito e compatto. E’ bellissimo vedere questi ragazzi, indossare i colori e divertirsi così insieme.
Ma adesso basta ridere, c’è un derby da vincere senza se e senza ma! Marcia Avanti con la stessa spensierata ferocia in the air tonight!

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