Di Flavio Verzola.
“Che confusione, sarà perché tifiamo, un giocatore che tira bombe a mano, siam tutti in piedi per questo brasiliano, batti le mani, che in campo c’è ADRIANO!!!”.
Ci sono giocatori che ti esaltano e ti emozionano. Ci sono giocatori, che quando hanno la palla al piede, ti si blocca il respiro e gli occhi sono solo sui loro piedi fatati, annullando il resto del mondo. Uno di questi è stato sicuramente Adriano Leite Ribeiro!
Abbiamo amato questo ragazzone brasiliano, nella misura in cui sarebbe potuto diventare il più forte calciatore del pianeta, e perché non lo è stato. Proprio per questo cresce il rimpianto e l’affetto, per questo bimbo grande, figlio del Brasile più vero e popolare. Tanto potente e devastante quanto fragile e triste, se avesse avuto metà della testa di Zanetti e metà della sua serenità, avrebbe collezionato così tanti palloni d’oro, da non saper dove metterli! E invece la saudade, la fragilità e la tristezza, la solitudine e l’incapacità di gestire il calcio da professionista, gli hanno impedito di essere il più forte di tutti.
Era la sera tarda del 14 agosto 2001. Vacanza a Spotorno con i miei. Mamma e moglie già a letto, io e papà stavamo finendo la birra e si sonnecchiava di fronte alla TV! Trofeo Bernabeu con il Real, e tanta curiosità per la nuova Inter! La partita, al pareggio su rigore del Real dopo un bel gol di Bobo Vieri, sembrava aver già detto tutto. Stavamo spegnendo la TV per andare a nanna quando c’è una punizione dal limite! “Oh papà vediamo sto ragazzone brasiliano di cui parlano bene” improvvisamente il torpore dell’ora tarda viene spazzato via di colpo. Quasi cado dal divano…. una sassata terrificante di sinistro si infila sotto la traversa con un Iker Casillas folgorato e impotente! Ci guardiamo increduli io e papà… ma chi è questo?
La stagione seguente va a Firenze e poi a Parma, non è facile essere Adriano nel calcio italiano, gestire la pressione di un genio con tanta, troppa sregolatezza…. ne abbiamo visti tanti, da Best a Gascoigne fino a Cassano e Balotelli, gettare via il loro genio assoluto e dissoluto. Per noi poveri mortali un abominio, senza poter comprendere appieno la loro insicurezza e fragilità emotiva. Dopo Parma torna a Milano, è il 17 ottobre 2004, stavolta sono allo stadio e giochiamo contro l’Udinese… prende palla a metà campo e parte dribblando l’intera difesa da solo, saltandoli come birilli, e sfonda la porta! Tra i tifosi impazziti di gioia e quasi increduli di fronte a tanta devastante potenza e tecnica! Il resto è storia e un enorme incurabile rimpianto, ma ancora tanto amore, perché nei suoi tunnel tenebrosi diventava quasi uno di noi… uno da aiutare e abbracciare con affetto, di cui aveva terribilmente bisogno!
In questa notte piovosa e fredda quasi cinquantamila eroi sono al Meazza per la coppa Italia con l’Udinese! La classica partita trappola, ricordando Bologna! Non ci possiamo permettere la squadra dei titolarissimi, perché la coppa rappresenta il giusto banco di prova per coloro che giocano meno, e perché la stagione è lunghissima e faticosa. Quindi c’è interesse. Non è corretto parlare di Inter 2 perché la rosa è ampia e di qualità, e il gruppo è granitico e affiatato. Il Demone ha 25 frecce nel suo arco e le usa tutte con perizia e precisione. Tutti benissimo, bisteccone da centrale bene come Aslani in mezzo, prestazione impreziosita dal gol del raddoppio direttamente da corner. Bene Arna che splendidamente imbeccato da Taremi rasoia in rete per il vantaggio alla mezz’ora. Il persiano lotta e fornisce assist, meriterebbe anche il gol nel secondo tempo ma incoccia il palo. Bene anche Martinez in porta e Il canadese Buchanan in fascia, mentre Palacios fa intravedere le doti di un potenziale campione. Insomma la squadra ha mostrato una rotazione ardita ma validissima, concedendo ai titolarissimi di tirare il fiato, in attesa dei recuperi di Bare, si spera già per Cagliari, poi Acerbi e Pavard. Missione coppa Italia compiuta ora lunedì ci facciamo gli auguri di Natale al Meazza, quali auguri più graditi se non quelli a casa nostra! Marcia Avanti!