Il futuro di Simone Inzaghi sulla panchina dell’Inter sembra ormai tracciato, e non sarà influenzato dai risultati di questa stagione. La volontà del club nerazzurro è chiara: proseguire con l’attuale tecnico anche oltre la scadenza dell’attuale contratto. Non si tratta di una decisione dell’ultima ora né di un’esigenza dettata da una singola partita. Come riporta Libero, il rinnovo è da tempo tra le priorità della dirigenza, che intende affrontare il tema al termine del ciclo di impegni ravvicinati.
“Il rinnovo non è stato deciso ieri, né sarà deciso domani”, scrive il quotidiano, sottolineando come la scelta prescenda dall’esito della doppia sfida contro il Bayern Monaco e, più in generale, dai traguardi stagionali. Che l’Inter vinca tutto o non porti a casa trofei, la volontà è la stessa: continuare insieme. E questa intenzione è condivisa anche da Inzaghi, che ha dichiarato: “Io sono felice all’Inter, ed è questo il parametro più importante per me”.
Parole che raccontano molto di come l’Inter sia cambiata in questi anni: un ambiente dove si lavora bene, si sta bene, e si preferisce restare piuttosto che cercare opportunità altrove. Una filosofia che si è riflessa anche nei rinnovi recenti di giocatori simbolo come Lautaro Martinez, Barella, Bastoni e Dimarco, tutti rimasti in nerazzurro con contratti importanti, ma forse meno onerosi di quanto avrebbero potuto ottenere altrove.
La forza dell’Inter, oggi, è proprio questa: non dipendere dai risultati del campo per le decisioni strategiche. La programmazione e la costruzione di un contesto solido, anche in tempi di contenimento dei costi, hanno creato un modello virtuoso. Emblematico il caso dei contratti degli over 35, con clausole di rescissione anticipata gestite sempre con dialogo e rispetto.
Il vero trofeo, per il club di Zhang, è la possibilità di decidere il proprio futuro con serenità e visione, al di là dei trofei conquistati. Anche una sfida cruciale come quella di stasera contro il Bayern, valida per l’accesso alle semifinali di Champions, non cambierà i piani del club. Perché l’Inter ha già raggiunto qualcosa di raro e prezioso: la capacità di scegliere, indipendentemente dagli alti e bassi del campo.