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L’Arconte Lautaro

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A cura di Flavio Verzola.

Non è facile scegliere un titolo che sia coerente con quanto vuoi scrivere. Il titolo rappresenta l’estrema sintesi del tuo pensiero esposto, quindi, essendo io estremamente prolisso ahimè, per me è particolarmente difficile. Pensando alla serata di Champions, c’erano diverse idee che mi balenavano in testa…. avevo pensato a “Holiday on ice” il più grande spettacolo di pattinaggio artistico su ghiaccio, che allieta grandi e bimbi fin dal 1942, con ovvio riferimento alla temperatura glaciale dello stadio di Praga. Oppure a “Dividi et Impera”…. perché anche ieri sera, nonostante il rassicurante quarto posto acquisito, con la necessità nel prossimo incontro, di un punticino per la matematica certezza degli ottavi diretti, abbiamo vinto, ma di una sola misera lunghezza.

E visto i volenterosi ma mediocri Spartani, c’è più di un mugugno per il risultato striminzito.
In effetti questo percorso in Champions è parecchio strano. Tanti risultati sofferti per altrettanti clean sheet, con solo una rete subita a Leverkusen, per altro sfortunata e irregolare. I numeri tuttavia parlano chiaramente e sono inequivocabili…. sempre con il cuore a mille, perché basta un rimpallo strano per la frittata, ma il risultato di una meritata e onorevole qualificazione diretta è ampiamente alla nostra portata! Tuttavia i motivi di divisione tra i pragmatici e i mai contenti ci sono sempre!

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Ho optato per un colorito riferimento storico tra Atene e Sparta, immaginando Lautaro con un elmo ellenico mentre comanda la flotta Ateniese in guerra contro l’odiata rivale Sparta. Giusto per ricordare il nome della gloriosa squadra di Praga.

Ecco una trasferta che avrei fatto con estremo piacere, nonostante la temperatura artica, una passeggiata al Castello, una foto sul ponte Carlo e all’orologio astronomico, magari riscaldandoci con un piatto fumante di Gulasch accompagnato dai famosi Knodel, il tutto innaffiato dalla famosa birra che costa meno dell’acqua! Invece la birra ce la beviamo nel salotto di casa, con due patatine e i soliti amici, innervositi dal solito commento gufante di Caressa, a cui fortunatamente si sovrappone il nostro colorito vociare ad ogni azione!
Sembrava una serata da goleada, visto che al 12 esimo, con il solito meraviglioso assist del Basto, passiamo in vantaggio con un colpo da biliardo del Toro! Mi sento di affermare, senza tema di smentite, che Alessandro Bastoni è sicuramente tra i difensori con i piedi più educati a livello mondiale! Cross che serve preciso Lauti, stretto tra il palo e il fallo di fondo! Il Toro trova un angolo impossibile, schiaccia la palla che rimbalza sotto la traversa, fulminando il portiere incredulo, uno spettacolo!

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Invece rimane l’unica rete, sia per i volenterosi spartani, che per qualche azione sprecata per imprecisione nostra. E sia anche, per l’applicazione assurda di una regola sul fuorigioco, che ci nega il meritato raddoppio di Denzelone. Ripeto il concetto già espresso in passato, la regola del fuorigioco nasce per evitare che l’attaccante possa avere un vantaggio in partenza sul difensore al momento del lancio. Ma se la differenza è di due centimetri, qualcuno mi spieghi che razza di vantaggio sarebbe!

L’applicazione della regola con la tecnologia è inequivocabile, resta una regola profondamente sbagliata e cervellotica! Tantè il raddoppio è cancellato giustamente dal Var che applica la regola! Concediamo persino qualche loro buona occasione con relativa parata di Sommer, giusto per scaldarsi nel gelo della serata. Quindi solito uno a zero striminzito ma confortante, che divide il popolo, ma che ci rende imperatori… o quasi.

“A me che sono innamorato
Non venite a raccontare
Quello che l’Inter deve fare
Perché per noi niente è mai normale”

Niente calcoli con i monegaschi, anche se basterebbe un pari, partiamo per vincere, ma prima una tappa nel Salento, se sarà un altra “Holiday on ice” lo scopriremo presto! Marcia avanti

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