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La nostra storia: “La fondazione”

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L’Inter nasce animata da intenti cosmopoliti. Visto con gli occhi dell’attualità il club nerazzurro anticipa i tempi moderni e li fa propri. Nasciamo da un evento traumatico ma salutare per i futuri destini del calcio meneghino. Un gruppo di  una quarantina di scissionisti milanisti si trova in aperto dissidio con la politica societaria, autoritaria e poco incline al cambiamento, di Giannino Camperio. L’Inter ha nell’animo intenti nobili e innovativi: diffondere la passione per il calcio tra la gioventù milanese e permettere agli stranieri residenti a Milano di vestire la nostra casacca. Alla base dell’originario atto di fondazione sussiste, pertanto, una visione globale del calcio contro la dimensione locale e ristretta che caratterizzava la società rossonera. Una società nuova, quella interista, come tale capace di aprirsi all’estero con un respiro mondiale. La contrapposizione al Milan fu totale e assoluta. L’Inter assume un significato che resterà nel tempo; l’identità straniera è assorbita ed è tenuta insieme dalla maglia. Un collante volto a innalzare la diversità come valore ed esaltarla in tutte le sue espressioni.

Il Football club Internazionale Milano nasce presso il ristorante milanese L’Orologio in Piazza del Duomo alle ore 23.30 del 9 marzo 1908. La parola “Milano”  aveva una forte carica emotiva e servì a saldare ancor di più la forte matrice cittadina con il club nerazzurro. Una riunione e un verbale sanciscono la nascita dell’Inter:

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“9 marzo 1908. I signori fondatori si sono riuniti questa sera col fermo proposito di fondare il nuovo Club. Presenti i signori G.Muggiani – Bossard – Lana – Bertolini – De Olma – Hintermann Enrico – Hintermann Arturo – Hintermann Carlo – Dell’Oro Pietro – Rietmann Ugo – Hans – Voelkel – Maner – Wipf – Ardussi Carlo. Dopo una serie di discussioni il signor Muggiani propone si passi alla nomina di un consiglio provvisorio da confermarsi nella seduta di mercoledì 11 marzo. Nelle nomine vengono lasciate vacanti le cariche di Presidente e Vicepresidente. Furono nominati: a Segretario G.Muggiani; cassiere De Olma; economo Rietmann Hans; consiglieri 1° Dell’Oro Pietro 2° Paramithiotti. I presenti deliberano di non nominare una commissione di giuoco, ma bensì trovano necessaria la carica di economo. Muggiani propone di nominare quale socio onorario il Sig. Rag. Bosisio, segretario della Federazione Italiana del Foot-Ball. I presenti accettano tale proposta. Il nome del nuovo sodalizio è stato unanimemente accettato quale Foot-Ball Club Internazionale – Milano”

Lo stemma è disegnato dal pittore futurista e caricaturista Giorgio Muggiani. L’artista s’ispirò ai club inglesi. Un logo liberty con le lettere F C I M in bianco su sfondo dorato. Tutto circondato da due cerchi concentrici uno nero e uno azzurro. Questo fu il logo ufficiale della società dalla fondazione sino al 1928. I colori, atti a rappresentare il nuovo club, furono il nero e l’azzurro. Il cielo e la notte.  Le maglie impressero, infatti, insieme al nero il colore blu perché, in contrapposizione al rosso del Milan, era l’altro colore delle matite rosso/blu in genere usate durante l’epoca in considerazione. Mai colori diversi avrebbero potuto rappresentare al meglio la nostra storia. L’Inter come metafora della vita. L’Inter come sistema per concepire che l’esistenza in terra è fatta di vittorie e sconfitte. La grandezza dell’uomo passa dall’accettazione e dall’atteggiamento regale nelle due diverse situazioni. Il cielo prepara la notte e viceversa. Due modi belli d’interpretare lo sport e la vita più in generale. In ultima analisi, la nobiltà borghese (bauscia e sbruffona) di noi interisti contrapposta alla deriva proletaria (casciavit, cacciaviti) dei milanisti. Anche la scelta dello stadio “l’Arena Goldoni” di Milano in pieno centro era un modo per sancire la distanza dai rossoneri che giocavano invece in periferia.

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Primo presidente fu il veneziano Giovanni Paramithiotti. Allenatore fu Virgilio Fossati che era anche il capitano della squadra.

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