A cura di Flavio Verzola.
Fine settimana lungo e artico per gli Ambrogini. Venerdì all’ora dell’aperitivo ritorniamo al Meazza, vogliosi e sempre carichi, con un amaro in bocca per il rigore sbagliato, che ci avrebbe dato la corretta vittoria contro parrucca. Firenze rimandata, per il terribile spavento e il ripetersi dell’incubo Eriksen… una ferita ancora aperta e dolorosa. Il ragazzo è salvo, e questo è quello che conta più di tutto.
La netta sensazione è che comunque con le leggi italiane per l’idoneità sportiva agonistica, il ragazzo abbia chiuso con la serie A. Naturalmente gli auguriamo ogni bene.
La voglia di Inter è direttamente proporzionale al freddo sugli spalti, esordio stagionale di accessori invernali, tra doppie calze, guanti e cappellini, per una volta anche gli spazi ridotti del secondo rosso non sembrano così scomodi. La curva spogliata e violentata fa amarezza, mentre le consuete lucine delle torce fanno cornice alla splendida canzone di Vasco, stavolta forse giustificate per introdurre il clima natalizio.
A Sant’ Ambrous c’è la prima della Scala, e da una Scala all’altra “la Forza del Destino ” tuona potente e maestosa come l’arroganza meneghina. Singolare coincidenza di un opera di Giuseppe Verdi, parmense di Busseto, in questo minestrone lungo la via Emilia. Stavolta la Cassoula travolge tortelli e culatello, nonostante le cassandre settimanali, che avevano sciorinato statistiche allarmanti, di un Parma senza timori reverenziali, che benissimo si è comportato con le grandi del campionato. Loro avranno più di un dente avvelenato per lo scherzetto del 18 maggio 2008, quando sotto la pioggia di un temporale primaverile, tra fumogeni e cariche della polizia, lo zingaro, che ancora non era corrotto, spediva loro all’inferno e noi in paradiso. Indimenticabile la partita sentita alla radio in auto, in una stradina adiacente al Tardini, con Augusto e i vetri appannati e le notizie che arrivavano da Catania. Per una sorta di assurda par condicio con la Roma, ci avevano impedito di essere allo stadio, ma non di essere presenti in città, cosa che abbiamo fatto.
Sono passati 12 anni e ora sicuramente sarei rimasto a casa a soffrire, ma allora ero ancora abbastanza matto da andare comunque a Parma, anche senza entrare! Da allora per loro è una partita speciale quando ci incontrano, giusto per coerenza con la via Emilia, che negli ultimi anni, tra Sassuolo e Bologna ci ha dato non poche gatte da pelare! I Bagoli, come li chiamano con disprezzo i reggiani, arrivano spavaldi e strafottenti, nella tipica arroganza di chi si ritiene storicamente nobile. Parma è da sempre ritenuta più aristocratica della dirimpettaia Reggio, e i parmigiani sicuramente se la tirano a fionda, alimentando solide antipatie da campanile. Per i nostri reggiani, la vittoria sarebbe ancor più dolce e godereccia, in questo loro derby personale, e di conseguenza la sconfitta ancor più dolorosa. Ma gli incroci con i ducali sono ancor più intricati e divertenti…. Dimash ha vissuto a Parma una palestra importante, che ha contribuito a farlo diventare uno degli esterni più forti del mondo, stesso discorso per Basto, mentre Tikus addirittura ci è nato a Parma, quando suo padre era una colonna della difesa. Evidentemente la riconoscenza non trova spazio nel cuore guerriero dei nostri ragazzi, forse proprio per i loro trascorsi ci mettono ancora più impegno. Risultato un gol spettacolare di destro, dopo una magia di tacco sinistro di Fede, una mezza rovesciata di Tikus e in mezzo una galoppata splendida di Bare, con sterzata e palla depositata in rete.
Tutto questo tra rigori dati e poi ritirati, occasioni monumentali sbagliate per un soffio, e prestazione monstre di quell’armeno che va come un treno, e non ha nessuna voglia di fermarsi. Lauti si incazza per le occasioni sprecate, è un periodo così… ma il capitano è un costante esempio di abnegazione e impegno, come dimostra il recupero al 94! Lui la maglia la strasuda sempre, solo applausi… il resto arriverà. Darmian invece è un ex meno cinico e più romantico, e per anticipare deposita in rete per un autorete sfortunata ma ininfluente, se non per le statistiche. Da segnalare qualche minuto per Buchanan, tanta voglia e qualche sbavatura di troppo in fase difensiva, diamogli tempo. Per il resto la squadra comincia a carburare, le amnesie di inizio stagione, e quell’atteggiamento di supponenza, sembrano spariti, tornano concretezza e determinazione. Come ho sempre detto, se siamo concentrati, siamo ancora i più forti di tutti. Da segnalare il peggiore in campo, il pessimo Abisso dal cuore rossonero, sbaglia quasi tutto nel bene e nel male, per ben quattro volte interrompe l’azione, alla fine toccando più palloni di Sommer… disastro!
La bagarre in alta classifica porta una travolgente Atalanta in testa, gioca benissimo, ci crede e finalmente ha una rosa importante! Mentre i topi e i ladri continuano nelle loro prestazioni altalenanti, la banda parrucca inciampa ancora nella Lazio. Baroni ha dato consapevolezza a questa squadra, freschezza atletica e spregiudicatezza, temo che anche loro frequenteranno i piani alti fino alla fine. Noi non abbiamo tempo per pensare agli altri, domani si va dai campioni di Germania… e non sarà di certo una passeggiata! Marcia Avanti.