Johann Cruijff, un campione indimenticabile! Diede lezioni di calcio su tutti i campi del mondo.
Ci sono date che restano impresse nella memoria collettiva, date da far ricordare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli, momenti indelebili che hanno segnato la storia dello sport. Il 24 marzo 2016 è una di queste.
Johan Cruijff si spegne nella sua casa di Barcellona, dopo una lunga malattia. Muore l’ inventore del “calcio totale” ed il più grande interprete della scuola dell’Ajax, con lui il calcio è diventato più bello, più nobile. Per Sandro Ciotti era “il profeta del gol”, per Gianni Brera “il Pelè bianco”, per tutti gli altri semplicemente un campione capace di vincere tre Coppe Campioni di fila, tre palloni d’ oro, oltre ad altre innumerevoli coppe nazionali e non. Il debutto è datato 15 novembre 1964, Groningen – Ajax 1 a 3, la sua prima perla, però, la realizza la settimana successiva contro i rivali di sempre del PSV.
Da li in poi saranno 402 gol in 716 partite ufficiali tra nazionale e club, un bottino eguagliato da pochi e superato da pochissimi. Da allenatore vinse una sola champions, nel ’92 contro la Sampdoria di Vialli e Mancini, mettendo in pratica al meglio quel suo “calcio totale” che ha reso grande l’Ajax di Michels.
E’ il 1973 l’ anno decisivo per la carriera di Cruijff, vince la coppa campioni a Belgrado contro la Juventus, in estate il Real Madrid si accorda segretamente con gli olandesi per l’ acquisto del giocatore più forte d’Europa.
Johan non ne vuole sapere, è disposto a tutto, anche a lasciare il calcio pur di onorare la promessa fatta, tre anni prima, al presidente del Barcellona. La sua ora però non è ancora giunta e per la cifra di tre milioni di fiorini olandesi, approda in Catalogna, dove ritrova il suo mentore Rinus Michels. Al debutto con la nuova maglia, la 9, segna subito una doppietta contro il Granada, vittoria che da inizio ad una fascia positiva di 26 partite e dopo 14 anni arriva anche il titolo di campione di Spagna.
Il 1974 è anche l’ anno dei mondiali, l’ Olanda, soprannominata “arancia meccanica”, perde in finale contro la Germania Ovest, ma Cruijff si aggiudica il terzo pallone d’ oro consecutivo. Se n’ è andato un’ altro anno di record. Ma le incomprensioni con la società portano ” l’ Olandese Volante” ad abbandonare il calcio.
Johan, però, dietro consiglio del suocero Cor Coster, riprende a giocare negli USA, per poi far ritorno all’Ajax nel 1981, dove vinse altri due campionati, e infine passare ai rivali del Feyenord dove vinse il “double”.
E’ l’uomo dei record, uno di quei calciatori che nascono una volta ogni 100 anni, che quando da bambini danno i primi calci al pallone, pensi:”questo diventerà grande”. Lui è così, un predestinato. Cruijff oltre ad essere noto per le sue incredibili qualità da calciatore, ha lasciato il segno anche da allenatore, prima dell’ Ajax, e poi del Barca.
Con “i lanceri” vinse due coppe d’ Olanda di fila e una coppa delle coppe, con i blaugrana il bottino è più prestigioso, oltre a quattro campionati di fila si aggiudica la copa del rey, la coppa delle coppe e la coppa dei campioni nel 1992 contro la Sampdoria a Wembley. Nel ’94 però il suo Barca si schianta contro il muro rossonero di Fabio Capello, perdendo la finale di coppa campioni 0-4.
Di Johan Cruijff ci rimangono tante giocate da leggenda, chiunque, guardandolo accarezzare il pallone, non poteva non tifare per quell’ incredibile Ajax. La sua è una storia ricca di aneddoti: nel 1969 si dà alla musica, incidendo un disco che vende più di 70000 copie ed insieme al suocero inventano il mestiere di procuratore.
E’ l’ inventore di una forma primordiale di tiki taka che farà le fortune proprio del Barcellona allenato da Pep Guardiola. Il calcio ha perso un pezzo di pregiatissima fattura, abilissimo nel saltare gli avversari, elegante dentro e fuori dal campo. Johan campione lo era per davvero. Quel 24 Marzo 2016 ha raggiunto il posto che gli competeva nell’Olimpo dei più forti di sempre, Johan è diventato leggenda, Johan è stato consegnato al mito.
Fonte Storie di calcio – Altervista
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