Nella testa di Simone Inzaghi in questi sei giorni tra l’andata e il ritorno con il Barcellona ne saranno passate di ogni. Lo spettro di una stagione fallimentare, il rimorso del gol annullato a Mkhitaryan, la preoccupazione per l’infortunio di Lautaro Martinez e, ovviamente, in primis, come contrastare il Barcellona per strappare il pass della finale.
I tre must per l’accesso alla finale
La partita d’andata ha dato prova di come l’Inter abbia tutte le carte in regola per mettere in difficoltà e battere gli spagnoli, con i blaugrana che risultano essere non perfetti proprio dove l’Inter primeggia e domina: calci piazzati e ripartenze fulminee. Ciò, in contrasto alle qualità di palleggio e al fenomeno Lamine Yamal sponda Barca, rende viva, accesa e più che mai incerta la sfida. E allora, come può uscirne l’Inter vincitrice?
La Gazzetta dello Sport offre una possibilità di risposta, dichiarando quali sono stati i tre concetti fondamentali su cui il tecnico piacentino ha principalmente lavorato in questi giorni ad Appiano Gentile: “Grande partita che Inzaghi ha studiato ogni giorno al video, lavorando su tre concetti con i suoi giocatori. Il primo, il pressing del Barça da eludere, meglio di quanto l’Inter non sia riuscita a fare al Montjuic. Secondo concetto: i cambi di gioco repentini, per trovare scoperta la linea a quattro un po’ disordinata di Flick. Terzo aspetto: come limitare Lamine Yamal”.
E forse è vero, la partita potrebbe giocarsi tutta qui. L’Inter all’andata spesso non è stata perfetta nelle uscite, regalando anche alcuni palloni che si sarebbero potuti trasformare in veleno. I cambi di gioco sono stati sì una risorsa, ma delle volte un pizzico di fretta e imprecisione hano limitato le possibilità di far male. Quanto a Yamal, purtroppo non tutto potrà dipendere dal lavoro di contenimento che sarà attuato. Il gioiello blaugrana è spesso imprevedibile, a larghi tratti dominante. Come ribadito dallo stesso Inzaghi, isolarlo dalla manovra non sarà così semplice.