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lunedì, Febbraio 17, 2025

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Inter, senza Calhanoglu chi può andare sul dischetto

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La Serie A è pronta a riaprire il proprio palco per la ripresa del campionato dopo la pausa riservata alle Nazionali impegnate in Nations League e non solo. L’Inter Campione d’Italia è chiamata a prendersi momentaneamente la vetta solitaria della classifica; alle 15, i ragazzi di Inzaghi scenderanno sul terreno di gioco dello Stadio Bentegodi di Verona, impegnati contro la formazione scaligera, bisognosa più che mai di punti per non rimanere immischiata nelle posizioni di bassa classifica.

Assenze forzate

L’appuntamento nella città di Romeo e Giulietta precederà di qualche ora la quinta giornata di Champions League, dove l’Inter Campione d’Italia affronterà il Lipsia a San Siro per provare a mettere in ghiaccio la qualificazione alla fase a eliminazione diretta e continuare quel percorso che tutti vorrebbero vedere giungere sino alla finale. Per questo, Simone Inzaghi sembra intenzionato ad apportare qualche modifica allo scacchiere iniziale, con alcuni cambi annunciati e altri forzati.

Le principali assenze nella formazione che scenderà in campo contro l’Hellas Verona saranno quelle di Hakan Çalhanoğlu, uscito precauzionalmente nella gara Turchia-Galles del 16 novembre per aver sentito nuovamente “pizzicare” l’adduttore della coscia sinistra, infortunio che lo aveva già costretto a fermarsi fino a fine ottobre e che gli ha fatto saltare il match di Champions contro lo Young Boys e i due di campionato con Juventus ed Empoli. Ad aggiungersi alla lista degli indisponibili per Verona è stato, nelle ultime ore, anche Lautaro Martinez. Il capitano nerazzurro, a segno nella gara di qualificazione al mondiale 2026 con l’Argentina, è stato colpito da un attacco febbrile e per questo non sarà della partita. Inzaghi spera di riaverli entrambi per la gara decisiva di Champions League di martedì 26 ottobre, quando una vittoria potrebbe portare l’Inter a mettere un’ipoteca abbastanza seria sull’accesso diretto agli ottavi di finale.

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…e i rigori?

Simone Inzaghi si avvarrà sicuramente della facoltà di schierare un ampio turnover per dosare le energie in vista dei prossimi impegni; tra Champions League e campionato, l’agenda nerazzurra ha già in programma 8 partite fino alla fine dell’anno solare per poi riprendere subito con la Final Four di Supercoppa italiana, in programma a Riyadh dal 2 al 6 gennaio, in cui l’Inter affronterà l’Atalanta nella prima semifinale. Sarà quindi fondamentale non perdere ulteriori pezzi per strada a causa di infortuni o ricadute.

L’assenza sia di Çalhanoğlu sia di Lautaro Martinez apre inoltre un nuovo interrogativo in casa Inter: in caso di calcio di rigore, chi si incaricherà della battuta? Il centrocampista turco ha fallito il primo penalty da quando è arrivato all’Inter dopo una serie impressionante di 17 trasformazioni consecutive, record assoluto in Serie A. Finora, l’Inter ha affrontato diverse partite senza il proprio asso di centrocampo, con il capitano Lautaro Martínez chiamato a coprire il ruolo di rigorista. Tuttavia, il suo rapporto con il dischetto è particolare: dopo diversi errori, l’ultimo dei quali contro l’Atletico Madrid a marzo, Lautaro non ha più calciato rigori in Champions League. Contro la Stella Rossa, ha ceduto il pallone a Taremi, e lo stesso ha fatto in campionato con Zielinski, che ha trasformato entrambi i tiri dal dischetto contro la Juventus. Lautaro, generoso e dedito alla causa, ha dimostrato di non aver bisogno di dimostrare nulla, preferendo lasciare il compito a chi si sente pronto.

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In caso anche di assenze di rigoristi abituali come Taremi, Zielinski e Arnautovic, la situazione per l’Inter diventa incerta. Thuram, che fa bene in molte aree del gioco, non calcia rigori dal 2019 e ha un bilancio negativo con 3 errori su 8 tentativi. Altri giocatori come Acerbi, Bastoni e Barella non sono specialisti dal dischetto. Mkhitaryan, con un buon passato sui rigori (12 gol su 15 tentativi), potrebbe essere un’opzione, così come Dimarco, il cui ultimo penalty risale al 25 settembre 2021, quando nel 2-2 interno con l’Atalanta, il ragazzo del vivaio colpì una traversa clamorosa, risultando uno degli errori decisivi per l’assegnazione dello scudetto, sfumato all’ultima giornata.

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